ROMA. Il ministro della Cultura, Sandro Bondi, rassegnerà “presto” le dimissioni dal governo. Decisione della quale ha già informato il premier che “se ne occuperà non appena sarà possibile”
Lo annuncia lo stesso Bondi in una lettera pubblicata sul quotidiano Il Giornale. “La decisione di dimettermi – scrive Bondi – è innanzitutto una piena e consapevole scelta di vita maturata in secondo luogo dalle difficoltà incontrate”. Nel ruolo di ministro, dice, “posso avere fatto degli errori, ma ho realizzato delle riforme importanti e ho imposto una linea alternativa, in senso compiutamente liberale e riformatore, alla politica culturale della sinistra”.
Uno “sforzo”, però, nel quale non è stato “sostenuto con la necessaria consapevolezza dalla stessa maggioranza di governo e da quei colleghi che avrebbero potuto imprimere insieme a me una svolta nel modo di concepire il rapporto tra Stato e cultura”. Sostegno che peraltro è mancato “nel momento in cui più mi sono trovato in difficoltà”, dopo il crollo di Pompei, quando era “più colpito dalla sinistra”, accusato tra l’altro “della mancanza di fondi”, per la quale, aggiunge, “io non ho mai scaricato la responsabilità su altri”.
“Le vicende del Milleproroghe hanno ulteriormente evidenziato la mia incapacità di mantenere gli impegni che avevo preso e nel richiedere un minimo di coerenza nell’ambito dei provvedimenti riguardanti la cultura”. “Il presidente Berlusconi – chiarisce Bondi – sa anche che non sono mai stato in cerca di incarichi nè di mostrine, sia politiche che ministeriali” e che “voglio avere più tempo da dedicare alla mia famiglia”, che “voglio svolgere bene l’incarico di senatore e che desidero più di ogni altra cosa continuare a lavorare al suo fianco per cambiare questo Paese”.