ROMA.Il governo porrà la questione di fiducia al decreto sul federalismo municipale che martedì vedrà le comunicazioni nell’aula della Camera dei Deputati.
A renderlo noto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, in occasione di una riunione dei capigruppo a cui hanno preso parte anche il leader della Lega Nord Umberto Bossi e il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli.”Meglio essere sicuri”, ha commentato il senatùr. Il voto dovrebbe iniziare intorno alle 18 di mercoledì pomeriggio.
Nell’aula di Montecitorio il ministro Calderoli ha sottolineato che “nessuna ulteriore imposizione viene introdotta per effetto del decreto sul federalismo comunale”, sostenendo che la riforma “riduce le imposte” e citando in questo senso l’esempio della cedolare secca sugli affitti con aliquote più basse (19 e 21%) rispetto a quella attuale relativa agli scaglioni Irpef. “Il federalismo è fatto per unire, non per dividere. – ha aggiunto Calderoli – Sul testo del federalismo sul fisco comunale è stato utilizzato un metodo concertato e improntato alla massima disponibilità, sia nei confronti delle opposizioni che dei Comuni. C’è stato un dialogo parlamentare ampio: dei 70 commi del provvedimento, quelli incisi da proposte dei gruppi parlamentari, nella maggior parte dei casi dell’opposizione, sono 12 e di gran rilievo, e inoltre 22 proposte che sono state recepite erano identiche tra maggioranza e opposizione. Per quanto riguarda i Comuni, sono state recepite 16 loro proposte, dunque 50 dei 70 commi sono stati costruiti con il contributo di tutti”.
Polemiche dall’opposizione. Per il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, “questa ennesima fiducia è uno schiaffo al Parlamento ed è anche la dimostrazione lampante che il governo è sempre piu debole e diviso. Hanno il terrore del voto in Aula perchè sanno di non essere maggioranza, né in Parlamento, né nel Paese”. Sempre dal partito di Di Pietro, il vicecapogruppo alla Camera, Antonio Borghesi,ritiene chele tasse aumenteranno. “Il federalismo – dice Borghesi – non solo non ridurrà le tasse, ma le aumenterà. Calderoli nega l’evidenza perché ha capito bene che il progetto è sulla via del fallimento e cerca di fare in modo che non lo capiscano anche i cittadini. Forse la tassa di soggiorno e la nuova Imu che raddoppierà il costo dell’Ici per imprese, artigiani, commercianti e cittadini con seconde case è una parte del decreto che Calderoli ignora? Non credo proprio. Credo invece che, come il governo di cui fa parte, mente sapendo di mentire”.