MILANO.Le udienze per il processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi si possono celebrare anche il venerdì pomeriggio e il sabato, se i lunedì sono impegnati da altri processi a carico del premier.
È quanto fanno sapere fonti della procura di Milano. In un incontro dei giorni scorsi tra il presidente del Tribunale di Milano, Livia Pomodoro, e i giudici dei quattro procedimenti a carico di Berlusconi, seguito a quello tra la stessa Pomodoro e Niccolò Ghedini, era stata tracciata una “linea” che prevede la fissazione delle udienze per il presidente del Consiglio di lunedì, con la possibilità di celebrarle in altre giorni qualora quelle di lunedì saltassero.
I giudici del processo Mills, seguendo questa linea, hanno fissato la prossima udienza per lunedì 21 marzo e poi altre otto per altri lunedì di maggio, giugno e luglio. Essendo poi già impegnati i lunedì del 28 marzo e dell’11 aprile per i procedimenti Mediatrade e Mediaset, rimangano soltanto sei date di lunedì da distribuire per tre procedimenti fino a fine luglio, quando si chiuderà il periodo di attività processuale in Tribunale per la pause estiva. Dunque, secondo fonti della procura, se i lunedì non fossero disponibili, il processo sul caso Ruby potrebbe essere celebrato anche di venerdì pomeriggio (la mattina il premier è impegnato di solito nel Consiglio dei ministri o il sabato).
“Il collegio è orientato a stilare un calendario delle udienze per i giorni di lunedì”, ha spiegato oggi il giudice Francesca Vitale, che presiede il collegio del processo Mills, all’apertura dell’udienza. Il giudice ha ricordato infatti che “le difese hanno dato la disponibilità alle udienze per il presidente del Consiglio per il lunedì”.
Sulla vicenda dei due presunti emissari che si sarebbero recati in Marocco assieme ad un interprete per tentare di corrompere una funzionaria dell’anagrafe affinché modificasse la data di nascita di Ruby, dovrebbe essere competente, a quanto si è saputo, la procura di Roma, qualora venisse aperto un fascicolo di inchiesta. Infatti, stando al codice, per i reati commessi all’estero risulta competente la procura di Roma. Intanto, gli inquirenti milanesi fanno sapere che al momento sul caso non è stata presa alcuna iniziativa. I legali di Berlusconi, invece, hanno annunciato una denuncia per fare chiarezza sulla vicenda, ipotizzando i reati di tentata corruzione e tentata frode processuale, che sarà depositata proprio alla procura di Roma e, in copia, verrà consegnata anche ai magistrati milanesi.