Yara, il “furgone bianco” in un fotogramma

di Redazione

 BERGAMO.Un furgone bianco “catturato” dalle telecamere di una banca a Brembate Sopra quasi contemporaneamente al momento della scomparsa di Yara Gambirasio.

Il sito di Tgcom pubblica un fotogramma – sono le 18,28 del 26 novembre scorso, proprio il giorno e l’ora e l’ora in cui la tredicenne Yara Gambirasio scompare – in cui un furgone bianco passa a Brembate Sopra e viene ripreso dalla telecamera di una banca. Il mezzo “proviene – viene spiegato in una nota della redazione – da via Rampinelli in direzione opposta rispetto all’abitazione di Yara e rispetto alla palestra. Pochi minuti più tardi, alle 18 e 32, lo stesso furgone percorre di nuovo le strade del quartiere. E la telecamera lo filma di nuovo”. Si vede in un secondo fermo immagine, sempre online su Tgcom.

“Il documento video – viene affermato nel comunicato – che è in possesso degli inquirenti ha già portato all’identificazione di alcune persone che fra le 18 e le 19 di quel 26 novembre transitarono fra via Rampinelli e via Gotti”. Sempre il Tgcom afferma che “sul corpo della piccola Yara sarebbe inciso un simbolo misterioso”

Oggi in Procura, a Bergamo, c’è stata una riunione tra gli investigatori e gli inquirenti che indagano sul caso dell’omicidio di Yara Gambirasio, Al vertice, oltre al sostituto procuratore titolare dell’indagine, Letizia Ruggeri, partecipano il Comandante provinciale dei carabinieri, Roberto Tortorella, e il Vice questore vicario di Bergamo, Francesco Messina. La riunione è servita anche per decifrare la relazione medico legale arrivata oggi in Procura, a Bergamo. Nella relazione preliminare ci sono gli esiti medico-legali dell’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio. “I dati acquisiti – ha detto il sostituto procuratore che coordina le indagini, Letizia Ruggeri – non ci permettono di trarre conclusioni certe. Io per il risultato definitivo ho dato 90 giorni agli esperti”.

Non sono ancora esattamente definite le cause della morte analizzate dagli investigatori e dai medici legali che indagano sull’omicidio di Yara Gambirasio. Lo ha ribadito, oggi, il sostituto procuratore, titolare dell’inchiesta, Letizia Ruggeri, al termine di un vertice con le forza dell’ordine tenutosi in procura, a Bergamo. “L’epicrisi non è ancora nota – ha detto – confermando che l’assassino o gli assassini hanno colpito Yara con una lama e con un altro oggetto non ancora individuato che però potrebbe essere compatibile con una pietra, con un martello o con il calcio di qualche altra cosa”. Sul soffocamento, invece, gli inquirenti sono più certi: “Non penso che sia morta per asfissia”, ha detto il sostituto procuratore che coordina le indagini, Letizia Ruggeri, all’uscita della procura, a Bergamo.

Secondo quanto riferito dagli inquirenti non sarebbe ancora possibile escludere del tutto la violenza sessuale sul corpo di Yara. Ai giornalisti che oggi hanno chiesto se si potesse definitivamente escludere dagli esiti dei primi accertamenti medico legali, la violenza sessuale, Letizia Ruggeri, ha risposto che: “Non lo si può escludere”. Il commento del magistrato va comunque inserito nel contesto di domande sugli esiti preliminari delle perizie scientifiche, giunti oggi, che a quanto precisato dagli inquirenti non hanno permesso, al momento, di precisare con esattezza la maggior parte dei dubbi investigativi.

“Se gli esperti ci dicono che c’è un profilo maschile e femminile non ho motivo di dubitare”,ha aggiunto il pm Letizia Ruggeri. Il magistrato ha risposto così ai giornalisti in riferimento alle indiscrezioni emerse ieri, sull’isolamento di tre tracce genetiche nell’ambito delle analisi medico legali in corso. “Non sarebbe dovuto uscire”, ha commentato infine di fronte ai giornalisti che la incalzavano per chiedere la veridicità di queste indiscrezioni che già ieri, comunque, non erano state smentite dagli inquirenti.

Secondo gli inquirenti che indagano sull’omicidio non si può escludere la pista rituale. “Non lo possiamo escludere – ha detto il magistrato – anche se i tagli sono di difficile interpretazione”. E alla replica che questo comporterebbe scenari inquietanti ha risposto: “Tutta la vicenda è inquietante”. Con queste poche parole il sostituto procuratore che coordina le indagini sull’omicidio. Il magistrato ha invece fatto capire chiaramente che le indagini si muovono tuttora a livello provinciale, senza però escludere che si concentrino maggiormente in una zona o in un’altra. Ha poi precisato che ancora “si procede a carico di ignoti”.

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