LUSCIANO. Era accusato di aver fatto da prestanome allala bidognettiana del clan camorristico dei casalesi intestandosi alcuni beni che, di fatto, erano nella disponibilità degli affiliati.
Con questa accusa Armando Abbate, 54 anni, di Lusciano, è stato sottoposto a processo e condannato ad una pena di tre anni e due mesi dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Ad arrestarlo, in esecuzione del provvedimento restrittivo della libertà, i carabinieri del nucleo territoriale di Aversa. Dopo le formalità di rito, luomo è stato associato alla casa circondariale sammaritana.