Recale, altra revoca nel personale comunale. Pdl: “Vergognoso”

di Redazione

Isidoro MarcelloRECALE. L’attenzione pubblica creata dal Pdl recalese sulla tensione fra l’amministrazione e i dipendenti comunali è sempre più forte.

Intanto, nella giornata di venerdì è stato notificato l’ennesimo provvedimento disciplinare nei confronti dell’ex responsabile dell’area finanziaria. “Dopo essergli stata revocata la nomina di responsabile, – afferma il Pdl in una nota – era seguita una sospensione di trenta giorni; rientrato in servizio il 22 febbraio, aveva capito che c’era nell’aria l’intento di allontanarlo nuovamente dal suo ufficio. La conferma è arrivata venerdì mattina quando gli è stata comunicata la sospensione per sessanta giorni. Questo provvedimento disciplinare nei confronti del dott. Lombardi è esemplare ma non esclusivo; sono tanti i dipendenti ad esser stati “vittime” di mobilità e di punizioni mirate”.

Isidoro Marcello, capogruppo del PdL ed ex delegato al personale, commenta: “Spesso mi chiedono per quale motivo io sia passato all’opposizione. A quelle persone mi sento di dire che chi, come me, dalla maggioranza decide di passare fra i banchi dell’opposizione non ottiene nessun vantaggio personale o familiare ma prova una grande soddisfazione nel poter denunciare liberamente quanto prima si ingoiava come un rospo. Non avrei mai potuto condividere questa condotta vendicativa e dittatoriale nei confronti dei dipendenti. Solo un dittatore che sente vicina la fine della sua egemonia può essere così punitivo nei confronti di chi dovrebbe collaborare con lui. Se avessimo un sindaco intento ad amministrare Recale invece di escogitare come preservare la sua vellutata poltrona, si renderebbe conto che avere dei dipendenti sul piede di guerra significa bloccare la macchina amministrativa. Il dipendente comunale martirizzato lavora male e ne risente il cittadino. La condotta nei confronti dell’ex responsabile è quanto di più vergognoso e scandaloso esista. Come capogruppo del Pdl di Recale avevo proposto, in sede di Consiglio comunale, così come prevede lo statuto ed il regolamento, l’istituzione di una commissione d’inchiesta sul caso per accertarne le responsabilità. Perché non hanno accettato la nostra proposta? Chi calpesta in questo modo la dignità dell’uomo non è degno di amministrare una città. Il lento morire a cui ci stanno condannando ci riduce come dei burattini. Il sindaco-mangiafuoco vorrebbe decidere quando, muovendo i fili, dobbiamo agire senza pensare”.

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