RECALE. Il Consiglio comunale sulle osservazioni al Puc si è concluso in maniera piuttosto rocambolesca.
Lo raccontano i consiglieri del Pdl: Il sindaco Porfidia ha mostrato un certo impaccio nella discussione dell’osservazione numero 38 da noi presentata e, nellincertezza, ha preferito interrompere i lavori dopo 30 ore di Consiglio comunale. Il sindaco, consapevole che l’osservazione numero 38, basata su cinque proposte in un’unica osservazione, avrebbe messo in seria difficoltà la maggioranza in quanto si sarebbe trovata con cinque consiglieri incompatibili e quindi senza numero legale, ha iniziato la sua scalata sugli specchi. Quando ha proposto di scindere l’unica osservazione in cinque, in modo da avere il numero legale, applicando la turnazione dei consiglieri compatibili, la minoranza ha gridato allo scandalo accusandolo di condotta illegale.
Su tutte le precedenti osservazioni la votazione è stata singola, anche quando i punti di discussione e le proposte erano diverse. Sull’osservazione del Pdl non si poteva applicare una procedura diversa per favorire la maggioranza ed i consiglieri incompatibili.
Isidoro Marcello commenta: Il sindaco, dopo aver cercato tutte le scorciatoie possibili per aggirare lostacolo, ha obbligato la maggioranza a fornirsi di un parere tecnico che gli concedesse di scindere la nostra osservazione in cinque. Addirittura si è fatto interprete del nostro pensiero nonostante noi consiglieri del Pdl fossimo presenti ed avevamo espresso chiaramente le nostre intenzioni. Oggi veniamo a conoscenza della delibera di giunta numero18 del 7 marzo 2011 con la quale il sindaco chiede un parere legale sulla questione della nostra osservazione. Insomma si è rivolto al suo avvocato di fiducia, per lennesima volta spendendo soldi pubblici, cercando di crearsi qualche labile appiglio alla sua incresciosa ed illegale condotta in consiglio. Chiedere il parere allavvocato è come se si chiedesse allacquaiuolo se lacqua è fresca! Per lennesima volta si spendono soldi dei cittadini per questi pareri. Altri mille euro per tenere in piedi il castello di sabbia della maggioranza. Dovrebbero ammettere che questo piano regolatore non ha un futuro. Se avessero proposto un Piano regolatore a misura di cittadino e non su misura per le tasche di qualcuno, la storia sarebbe stata diversa.