MODRAGONE. Con la sentenza 1724/2011 il Consiglio di Stato ha messo fine alla vicenda della vendita della Farmacia Comunale, dando pienamente torto alle posizioni del sindaco Achille Cennami.
Lo rende noto il capogruppo consiliare del Pdl e consigliere provinciale Giovanni Schiappa. La sentenza, liberamente scaricabile sul sito www.giustizia-amministrativa.it, evidenzia tutti i gravi errori amministrativi compiuti dallAmministrazione Cennami nella vicenda della Far.Com., iniziando dal censurare la scelta di ripianare i debiti del Comune con la vendita della società. Numerose sono le censure sulla condotta amministrativa perseguita in questa vicenda, prima fra tutte è lerroneità di separare lo strumento di gestione dalla titolarità della concessione farmaceutica. Società e concessione sono una cosa sola e non è possibile pensare di vendere la titolarità come una banale licenza commerciale. Sono stati definiti pretestuosi i riferimenti ad una scarsa redditività della Farmacia, cavallo di battaglia del sindaco Cennami. Il Consiglio di Stato ha ribadito che una farmacia ha come scopo fondamentale la salute pubblica e non la produzione di ricavi. Con questa sentenza penso che, agli occhi della nostra Comunità, sia definitivamente terminata la vicenda politico-amministrativa di Cennami e della sua sinistra maggioranza. Già la sentenza del Tar aveva definito gravissime illegittimità quelle compiute dallAmministrazione Comunale. Ora il supremo consesso della giustizia amministrativa ha definitivamente chiuso la vicenda.
La prima domanda che sorge spontanea è: chi pagherà per questa scellerata scelta politico amministrativa e, soprattutto, per la mancanza di umiltà che il Sindaco Cennami ed i suoi consiglieri di maggioranza hanno ampiamente mostrato non volendo seguire i consigli di noi amministratori di minoranza? Purtroppo pagheranno i cittadini di Mondragone. Non solo, oltre al danno la beffa: visto che Cennami aveva indicato la vendita della Far.Com. come un punto fondamentale per il risanamento del Bilancio del Comune fatto di per sé censurato dalla sentenza ebbene ora cosa accadrà? Tutte le parole dordine utilizzate in Consiglio comunale per giustificare la vendita sono state censurate in punta di diritto. Da qui la certezza che lattuale maggioranza politica è unarmata brancaleone che non può governare un meccanismo delicato e complesso come un Comune. Così come avevamo ampiamente detto in Consiglio Comunale, nessun punto del ricorso in appello è stato fatto salvo.
Non possiamo che fare un immediato parallelo con la vicenda del pignoramento dellAcquacampania. Avevamo avvertito il sindaco dellesistenza di una transazione fra il Comune di Mondragone, lAcquaCampania e il Consorzio Idrico di Terra di Lavoro, ma Cennami ed i suoi superficiali consiglieri non hanno voluto ascoltarci. Allo stesso modo hanno affrontato la vicenda della transazione e quella della farmacia comunale: approssimazione, approssimazione, approssimazione. Siamo convinti che, per la nostra comunità, i fatti e le sentenze hanno chiuso lesperienza civica come amministratori pubblici del sindaco Cennami e dellintera maggioranza che lo sostiene.