Alla “Stanzione” lezioni sull’Unità d’Italia

di Redazione

Arcangela Del PreteORTA DI ATELLA. La dirigente della scuola media “Stanzione” di Orta di Atella, Arcangela Del Prete, ha disposto per l’evento dei 150 anni dell’Unità d’Italia una serie di iniziative e di attività che hanno visto protagonisti gli alunni, coordinati dai docenti di italiano, musica e arte.

Nelle classi si è discusso del valore politico e sociale del Risorgimento e dell’importanza che ha avuto l’unità nazionale per la crescita e lo sviluppo del nostro Paese che oggi, nonostante i tanti problemi che sta attraversando, è tra i più avanzati del mondo.

Si è posto l’accento sulla differenza tra patriottismo e nazionalismo, stimolando nei ragazzi la riflessione sul significato del primo inteso come attitudine di gruppi o individui a difendere la libertà e l’identità della propria nazione, in un clima di pace e di fratellanza con la comunità internazionale e, dunque, di disponibilità all’accoglienza e alla solidarietà; e sull’accezione del secondo che esprime la volontà di supremazia e di sopraffazione da parte di un Paese sugli altri popoli. Queste discussioni sono state integrate e arricchite dalla visione di documentari e film sull’argomento. Al termine di questo percorso formativo gli alunni hanno prodotto lavori di cartellonistica, temi, poesie, canti e infine un Power Point, tutti lavori che verranno presentati in occasione del convegno che si terrà nell’aula consiliare del Comune di Orta il 23 marzo 2011.

“La ricorrenza dei 150 anni dell’ Unità d’Italia – ha affermato la dirigente Del Prete – costituisce un’occasione unica e irrinunciabile per alimentare ancora di più nei ragazzi l’orgoglio per la nostra storia e per la nostra cultura nonché il senso di appartenenza al popolo italiano, per la dignità del quale tanti giovani, 150 anni fa, hanno versato il loro sangue. Unica perché, per la prima volta, si tratta di un evento corale, che coinvolge l’intera nazione, motivo per cui ogni contributo della scuola in questo senso acquista maggiore risonanza e, dunque, maggiore efficacia formativa; irrinunciabile perché ci sentiamo Italiani e amiamo l’Italia e non possiamo non essere presenti ai festeggiamenti. Dobbiamo abituare i nostri ragazzi a sentirsi partecipi di una storia grandiosa e di una cultura che non ha eguali nel mondo. Per la prima volta si vedono sventolare dai balconi bandiere tricolore al di fuori di un evento sportivo o calcistico. Emerge ,dappertutto, una fierezza nazionale spontanea e genuina che, come educatori, dobbiamo favorire e potenziare nei nostri ragazzi, affinché possano essi un domani adoperarsi e cooperare, con amore , per il bene comune della propria terra”.

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