SANTARPINO. Nella mia qualità di consigliere provinciale e di dirigente politico dell’Udc,in questo delicato momento della vita internazionale e nazionale, credo sia giusto, necessario e utile fare uno sforzo di riflessione sul tempo che ci e’ dato di vivere e su come sia possibile affrontare i problemi futuri.
Così esordisce, in una nota, il sindaco di SantArpino e consigliere provinciale dellUdc, Eugenio Di Santo. Tralascio in questa sede di analizzare i temi che stanno creando affanno e preoccupazione alla Comunità internazionale. Semmai è opportuno capire i riflessi che le stesse tematiche hanno sui nostri territori. Le articolazioni locali dell’Udc, presente con qualificati e autorevoli dirigenti nella nobile e millenaria terra atellana, devono comprendere che oggi più che mai è arrivato il momento di avviare una progetto, condiviso e di larghe vedute, di sviluppo di quest’area di Terra di Lavoro. Bisogna dire basta a quelle scelte asfittiche, senza respiro, senza prospettive, senza un disegno ma solo frutto di improvvisazione e di sopravvivenza politica. Il discorso riguarda la salute, la sicurezza, il futuro e lo sviluppo di questi territori. Noi atellani, dobbiamo pretendere un’adeguata attenzione rispetto a questi problemi. Dobbiamo farci interprete di una politica che riguarda la civiltà e la dignità di una realtà per mantenere e garantire i principi della sviluppo civile, umano ed economico di tanti nostri concittadini. La nostra azione politica di dirigenti dell’Udc, nel delicato momento che ci è dato di vivere, oggi più che mai deve andare nella direzione di contrastare e bloccare i processi degenerativi della politica, delle istituzioni e della vita democratica del nostro Paese, a partire dai nostri territori dove non sempre si è protagonisti di atteggiamenti edificanti.
Nell’area atellana, dove vi sono tante sensibilità diffuse, dobbiamo avere la capacità di intraprendere una grande discussione e un approfondimento di carattere socio-politico, prima nel nostro partito e poi all’esterno dello stesso chiamando a raccolta non solo le altre forze politiche ma anche le diverse organizzazioni sociali, civili, educative, ecc, che a diverso titolo hanno un ruolo nella nostra società. Quando si parla di problemi che riguardano i diritti civili, la civiltà e la dignità di un’area e della sua tradizione storico-culturale, è evidente che si fa riferimento a scelte che non possono essere appannaggio di questo o quel raggruppamento ma più verosimilmente di uno schieramento quanto più ampio possibile. Ritengo, infatti, che la dignità e la forza della Politica di regolare i processi di sviluppo di un territorio si conquisti soprattutto in questi particolari momenti, senza fughe in avanti e senza infingimenti.
Questo, credo, e mi rivolgo in primis agli amici dell’Udc del territorio atellano, sia il compito di una classe politica che sia rispettosa di quelli che sono i principi e i valori, lontano dai clamori, da quelli che sono oggi i momenti di vera emarginazione che l’opinione pubblica ha nei confronti anche della classe politica. E’ maturo il tempo del rilancio dell’azione del coordinamento atellano dell’Udc che, in questo frangente particolare, si preoccupi soprattutto di come recuperare fortemente questa nostra centralità, dignità, decoro e impegno di carattere socio – politico. Un organismo il coordinamento atellano, che dia anche sostegno progettuale e politico a quegli amici che vivono la vigilia di appuntamenti elettorali importanti e cruciali per la crescita delle comunità locali (vedi Succivo). Un modo inoltre per esaltare con forza quelle esperienze e sensibilità di cui la nostra area può andare fiera, tra queste vanno citate le testimonianze qualificate ed esperte del professor Carmine Vozza e del consigliere Salvatore Del Prete di Orta di Atella, degli amici di Gricignano con in testa Giacomo Ronza e Francesco Antonio Russo, degli amici di Succivo con Michele D’Errico e quelli di Cesa con Anna Mele che quotidianamente e con professionalità nei territori di appartenenza si fanno interpreti di proposte e azioni di grande pregnanza culturale e politica. La nostra azione sul territorio locale, naturalmente, non deve prescindere dal ruolo di responsabilità che l’Udc ha assunto in Terra di Lavoro guidando con il presidente Domenico Zinzi il massimo organismo di governo provinciale. Un’ulteriore motivo per dire la nostra sui grandi temi e sulle complesse per problematiche che frenano lo sviluppo dei nostri territori.
Pertanto, credo che sia arrivato il momento non più rinviabile per cercare di capire e di cogliere quello che è anche il senso di un percorso e di un impegno nella politica e n elle istituzioni locali che deve trovare un suo sussulto di dignità e di forza, per garantire una sua centralità e capacità di individuare il futuro e di svolgere un ruolo importante e fondamentale, come rappresentanti della gente e dei suoi interessi più veri, al di là delle rendite, dei gruppi e dei gruppetti, delle piccole e delle grandi manovre. Guardiamo in alto verso grandi prospettive. Ritengo che questo sia il compito di una classe dirigente degna di questo nome.