AVERSA. Fra pochi giorni scade il bando di gara per la refezione scolastica per le scuole del Comune di Aversa e, intanto, si accendono polemiche con note, lettere e ricorsi.
Nei giorni scorsi è stata presentata una nota alla Prefettura di Caserta, alla Stazione Unica Appaltante e al dirigente del Comune di Aversa, responsabile del procedimento di gara per la refezione scolastica, a firma del dottor Francesco Mottola, presidente della società cooperativa Palmy, ditta operante nel settore del catering privato ed aziendale, nonché nel campo della ristorazione collettiva nella quale Mottola evidenziava delle carenze nel bando di gara che, secondo la nota, conteneva una poca chiarezza ed una discrezionalità da parte dellamministrazione comunale nellattribuire i punteggi che, per legge, non sono assolutamente previsti. Nella nota della Palmy, infatti, viene chiesto il motivo dellesistenza nel capitolato di gara di una griglia di punteggio molto generica e si marca il fatto che non esistendo nel capitolato stesso dei sottoparametri lamministrazione comunale e la commissione di gara hanno la massima discrezionalità nellattribuire un punteggio di 70 su 100 e che, quindi, non esistendo dei criteri certi può venire a mancare quellobiettività che può esserci soltanto quando le regole sono ben definite e soprattutto certe.
Il presidente della Palmy ritiene che il bando è molto restrittivo anche nellassicurare la massima partecipazione possibile dato che ad esempio, fermo restando la massima tutela dellamministrazione nellassicurare che la ditta aggiudicataria abbia tutte le capacità e lorganizzazione idonea a garantire un servizio eccellente. vengono chieste garanzie e stabiliti requisiti che penalizzano Consorzi rispetto ad Ati e a ditte che potrebbero ricorrere al sistema dellavvalimento. Ci riserviamo comunque continua Mottola di utilizzare tutti i metodi legali per far sentire la nostra voce soprattutto in merito allutilizzo di una griglia di punteggio che, essendo, molto generica da alla Commissione di Gara la possibilità di potersi muovere con estrema discrezionalità che, a seguito di numerosissime sentenze del Tar, del Consiglio di Stato e a numerosi riferimenti normativi, non può avere nellattribuire punteggi senza avere una linea guida certa. In questo modo infatti, una ditta partecipante non ha la possibilità di conoscere, ad esempio, se viene attribuito un punteggio superiore a coloro che possiedono centri di cottura in loco che possono assicurare una fornitura di pasti con qualità, temperatura etc. sicuramente superiori rispetto a chi possiede centri di cottura nel raggio di venti chilometri e ne si ha la possibilità di conoscere come viene attribuito il punteggio, ad esempio, rispetto alle dimensioni dello stesso centro di cottura al piano di trasporto che viene utilizzato etc. Quello che si chiede, quindi, è lo stabilire dei sottoparametri certi che attribuiscano punteggi sicuri che non siano basati sulla discrezionalità di questo o quel commissario di gara.