Debiti consorzio rifiuti, Luciano: “Basta con l’accusare il nostro Comune”

di Redazione

 AVERSA. “Stiamo valutando di azionare un procedimento di risarcimento danni all’immagine del comune da parte del consorzio interprovinciale per lo smaltimento rifiuti perché siamo stufi di essere inseriti in elenchi pericolosi che potrebbero portare addirittura allo scioglimento del consiglio comunale”.

Luciano Luciano, assessore all’igiene urbana della città normanna, non ci sta ad essere inserito nell’elenco dei cinquanta comuni che sono debitori del Consorzio e che, conseguenzialmente, sono complici nel mettere in atto il disastro ambientale che è sotto gli occhi di tutti. L’assessore della giunta Ciaramella non usa mezzi termini quando afferma: “Siamo al paradosso, abbiamo anticipato, negli ultimi mesi, a questo carrozzone fallimentare, dopo essercene usciti nel settembre scorso, poco meno di un milione e quattrocentomila euro che avremmo potuto pagare ratealmente fino al 2012, con l’intento di consentire il pagamento delle spettanze ai lavoratori ed ora ci vediamo inclusi in un elenco di comuni morosi”.

L’assessore, poi, continua: “Non è la prima volta che capita. Siamo stufi di riprendere in mano vecchi faldoni per dimostrare i nostri pagamenti a fronte di una disorganizzazione degli uffici del consorzio che non riescono a risalire a nulla”. E quando gli si fa notare che il Consorzio quei debiti presunti del comune di Aversa da qualche parte pur li avrà cacciati, Luciano risponde: “Ci sono seicentomila euro che sono vincolati, che non possiamo toccare perché un creditore del consorzio ha effettuato un pignoramento presso il comune quale terzo, da qui la trattenuta di somme che non possiamo toccare perché sono nella disposizione dell’autorità giudiziaria, come il consorzio ben conosce. Inoltre, negli ultimi giorni, il nostro comparto apposito ci ha segnalato che, nel periodo nero del consorzio, quando non aveva nemmeno i soldi per il carburante dei mezzi, ci siamo attivati con azioni in danno i cui costi, ora, ovviamente, dobbiamo rimettere a carico del consorzio contro il quale agiremo per il recupero”.

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