AVERSA. Nicoletta, quarantotto anni compiuti lo scorso dicembre, affetta da tetraplegia spastica grave che la costringe allimmobilità, le crea disturbi della masticazione, estrema difficoltà a deglutire, ristagno delle secrezioni bronchiali, incontinenza e incapace di parlare ha bisogno di assistenza materiale continua.
Una necessità diagnosticata dagli specialisti dellazienda sanitaria locale che nel progetto terapeutico-riabilitativo individualizzato stilato specificamente per lei hanno scritto è necessario un programma dintervento socio-assistenziale finalizzato a due obiettivi: 1) assistenza nelle attività quotidiane della vita come labbigliamento, lalimentazione, igiene personale, trasferimenti. 2) alleviare la famiglia dal carico assistenziale. Sottolineando che per la compromissione delle funzioni biologiche primarie e delle funzioni psichiche superiori la giovane non è autonoma, richiedendo assistenza continua.
Eppure è praticamente senza assistenza se consideriamo che dispone di aiuto materiale (fornito dallambito socio sanitario C3) per sole 8 ore settimanali. Da qui lsos che lanciato nel video dai familiari. E una realtà drammatica della quale lazienda sanitaria si è scaricata affidando, in base alla legge 328/2000, allamministrazione comunale lincombenza di fornire assistenza materiale.
Conosco e comprendo il problema dice lassessore alle politiche sociali Vincenzo Lanzetta ma purtroppo, al momento, non siamo in condizione di fare di più. Perché spiega lesponente della giunta che è medico di professione – i finanziamenti assegnati dalla legge a questo tipo di assistenza sono limitatissimi e la programmazione viene fatta annualmente. Ne segue che inserire nuovi assistibili ad anno iniziato diventa impossibile, perché i fondi disponibili sono stati già tutti impegnati e non esiste alcuna riserva. Purtroppo il caso di Nicoletta dice lassessore ricade giusto in questa fascia, perchè la giovane era stata ospitata, a spese comunali, nellistituto Cottolengo dove veniva assistita secondo la necessità, 24 ore su 24.
Per ragioni familiari la giovane è tornata a casa prima del previsto, così non è stato possibile puntualizza Lanzetta riassegnarle il budget di ore di assistenza personale di cui godeva, ma abbiamo fatto il possibile per non lasciarla senza come, purtroppo, sarebbe dovuto accadere. Comunque conclude non ho difficoltà ad accogliere la richiesta di aiuto e assicurare che con la prossima programmazione faremo di più.
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