CASERTA.E’ stato ritrovatoa San Felice a Cancello, nel casertano, nella tarda serata del 5 aprile, il 17enne romanoMiakanda Adela Clark, affetto da grave autismo la cui scomparsa era stata denunciata il primo aprile scorso ai carabinieri di Roma Settecamini.
Il ragazzo, soprannominato “Tyson”, non per la violenza ma per la mole e il colore della pelle, si trovava su un autobus di linea che a fine corsa aveva raggiunto il deposito aziendale. I carabinieri della locale stazione ricevevano una richiesta di intervento dopo che l’autista del pullman, mentre chiudeva il mezzo, aveva udito dei rumori provenire dal lato posteriore del veicolo e, facendo un controllo, aveva visto un giovane di colore rannicchiato a terra dietro il penultimo schienale. I militari , giunti sul posto, avevano inizialmente pensato a una persona in stato confusionale, poiché il giovane non parlava, rifiutava di scendere dal bus e aveva lo sguardo perso nel vuoto. Quindi, chiedevanol’intervento del 118 per verificare lo stato di salute del ragazzo, e poifacevano eseguire un controllo in caserma sui file relativi alle persone scomparse di recente.
Nel frattempo, la centrale operativa dei carabinieri aveva rinnovato la diramazione delle ricerche di “Tyson”, poiché un giovane corrispondente alla sua descrizione era stato avvistato a Caserta nei pressi della stazione degli autobus. Immediatamente i carabinieri di San Felice collegavano i due episodi, ricevendo unulteriore conferma anche dai servizi mandati in onda nel corso della nottata da vari telegiornali nazionali che avevano raccolto laccorato appello della madre. Per chiarire ogni dubbio sullidentità del giovane, venivano contattati i carabinieri della stazione di Roma Settecamini, che convalidavano il ritrovamento attraverso l’abbigliamento e alcuni segni particolari del ragazzo, come una cicatrice sotto un occhio. Solo allora, essendo assolutamente certi della notizia, venivano informati i genitori di Clark, che si mettevano subito in viaggio verso San Felice a Cancello.
Intanto, il 17enne per tutto il tempo non parlava e nonera in grado di dire né chi fosse né come fosse arrivato fino a Caserta, rifiutando di muoversi dal fondo del bus.Ma i carabinieri pensavano bene di contattare, tramite i colleghi di Settecamini, linsegnante di sostegno che seguiva Clark a scuola. La donna suggeriva di offrirgli del succo di frutta e di giocare con lui a battere il cinque. E, infatti,poco dopoClark iniziava a sciogliersi e a familiarizzare, accettando di uscire dal bus e di salire sulla vettura dei militari. Veniva accompagnato in caserma e rifocillato mentre giocava con i carabinieri, in attesa dellarrivo dei genitori, anche se voleva restare seduto nellauto fino al loro arrivo. Solo alla vista del padre, giunto in piena notte,si decideva a scendere dall’auto, in un momento di gioia e commozione generale per una storia a lieto fine.