Caserta, arrestato falso cieco che…guidava l’auto

di Redazione

 CASERTA. Per oltre otto anni ha percepito un trattamento pensionistico per la sua condizione di “cecità assoluta”, ma era tutto falso e l’uomo conduceva una vita più che normale.

Con queste accuse i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Caserta hanno arrestato un falso invalido della provincia di Terra di Lavoro, O.B., di 67 anni, che dal 2003 ha ricevuto un’indennità di accompagnamento per oltre 60mila euro.

Le indagini delle Fiamme Gialle sono state avviate sotto la spinta propulsiva della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, tesa alla tutela della spesa sanitaria pubblica nazionale, nonché al contrasto delle illecite percezioni di pensioni per invalidità totale. In tale contesto, da preliminari accertamenti sviluppati attraverso un accurato raffronto dei dati forniti dall’Inps con quelli contenuti negli archivi di polizia, i finanzieri hanno scoperto che uno dei soggetti sottoposti a controllo era regolarmente titolare di patente di guida, condizione questa apparentemente in contrasto con il dichiarato stato di invalido per cecità assoluta.

Gli ulteriori approfondimenti delle indagini, eseguite mediante pedinamenti, appostamenti e videoriprese, hanno consentito di accertare che l’anziano era solito spostarsi per la città alla guida della propria autovettura, in modo da potersi recare ovunque, da solo, senza bastone bianco e senza cane d’accompagnamento. Ed è proprio in una di queste occasioni che le Fiamme Gialle hanno fermato il falso cieco per un controllo su strada, elevando allo stesso persino un verbale di contestazione al codice della strada. Le prove acquisite dagli investigatori, soprattutto attraverso le videoriprese ed in sede di intervento, hanno consentito di accertare in maniera inequivocabile come, sebbene per il sistema sanitario fosse un cieco assoluto, l’anziano in realtà ci vedesse piuttosto bene, tanto da non aver neppure bisogno degli occhiali da vista.

 I reati ipotizzati a carico del finto non vedente sono la truffa aggravata ai danni dell’Inps. ed il falso ideologico. Per concorso negli stessi reati è stata denunciata anche la figlia, O.L., di 30 anni, la quale ha apposto, in qualità di testimone, la firma sull’istanza per il riconoscimento della cecità del padre. Quest’ultima è stata ripresa più volte con il congiunto e, quindi, pienamente consapevole della falsità di quanto attestato.

Le indagini sono in corso per accertare l’eventuale complicità di medici compiacenti e di quanti altri, in particolare operanti all’interno di pubbliche amministrazioni, possano aver concorso nell’illecita attività di riconoscimenti di false invalidità in cambio di denaro o altre utilità.

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