MARRAKECH. Una forte esplosione è avvenuta nella caffetteria Argana nella piazza Jamaa el-Fna di Marrakech, in Marocco.
Il bilancio è di almeno quindici morti e decine di feriti, molti dei quali stranieri. L’esplosione è avvenuta alle 10.30 ora locale (le 12.30 in Italia) in una piazza molto popolare della città.Si pensa a un attentato – Il ministero dell’Interno marocchino ha attribuito le cause dell’esplosione a un atto terroristico. “Le prime prove raccolte sul posto indicano che sia un atto criminale”, ha detto il ministero in un comunicato diramato dall’agenzia di stampa ufficiale Map. Non è stato riferito però se i sospetti sono diretti ai militanti islamici. Secondo alcune fonti vicine alla polizia si tratterebbe di un attentato kamikaze.
“Ha ordinato un succo di arancia e, qualche minuto dopo, si è fatto esplodere”: alcune delle prime testimonianze dell’attentato nella piazza di Jemaa el Fna, raccolte da Le Figaro, confermerebbero l’ipotesi del kamikaze nella strage che ha colpito la città nordafricana. Un’altra testimonianza spiega che l’attentatore avrebbe invece poggiato a terra una valigia e avrebbe lasciato il Café, versione che comunque, pur avallando la tesi dell’attentato, escluderebbe quella del kamikaze.
Secondo fonti vicine alla Fernesina non risultano vittime italiane. Le stesse fonti confermano come siano in gran parte turisti stranieri le persone coinvolte. Una notizia rilanciata anche dalla tv pubblica marocchina, secondo cui ci sarebbero sei morti di nazionalità francese Sgomento e cordoglio per le vittime dell’esplosione di Marrakech sono stati espressi dal ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, che ha condannato nella maniera più ferma il gravissimo attentato di matrice terroristica. “Siamo di fronte purtroppo ad un ulteriore pesante prezzo di sangue che persone innocenti hanno dovuto pagare al terrorismo internazionale. Il barbaro assassinio di oggi deve spingere la comunità internazionale a mantenere alta la guardia e rafforzare ad ogni livello la cooperazione internazionale degli organi di polizia e di intelligence”.
L’ultimo grosso attacco da parte dei militanti in Marocco risale ad una serie di attentati suicidi a Casablanca nel 2003, che uccisero oltre 45 persone.