ROMA.Dopo numerosi tentennamenti il premier Silvio Berlusconi annuncia che gli aerei italiani bombarderanno il territorio della Libia nella guerra contro l’ormai ex amico Gheddafi.
Il presidente del Consiglio lo ha comunicato al presidente americano Barack Obama in una telefonata. La decisione va a modificare la posizione italiana sin dall’inizio del conflitto. Una posizione “soft” rispetto a Francia, Usa e Gran Bretagna, che venne confermata lo scorso 15 aprile nel Consiglio dei ministri, quando Berlusconi era orientato a escludere il coinvolgimento italiano nei bombardamenti. Poi, negli ultimi giorni, è maturata la considerazione di cambiare la natura della missione. E ciò, come ha spiegato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa,soprattutto alla luce della “situazione terribile” in atto a Misurata, dove non si contano più i morti negli scontri tra ribelli e forze fedeli al Raìs. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha inoltre precisato che la decisione italiana è la “naturale prosecuzione di una missione che non cambia” ed è la risposta del governo a una precisa richiesta dei ribelli di Bengasi. Della decisione, prima che questa fosse ufficializzata, è stato informato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
OBIETTIVI MIRATI.L’Italia accoglie, in tal modo, l’appello lanciato dalla Nato agli alleatie da l’ok”ad azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati per proteggere la popolazione civile libica, nei limiti delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza Onu e in assoluta coerenza con quanto autorizzato dal Parlamento”.”Non saranno bombardamenti indiscriminati, ma missioni di precisione su obiettivi specifici”, precisa il ministro La Russa, sottolineando che la priorità è quella di “evitare ogni rischio di colpire la popolazione civile. Prima facevamo una parte nella squadra e ora ne facciamo un’altra. Non ci sono più rischi o meno rischi, né per i militari né per il Paese”.”Diamo il benvenuto all’annuncio che l’Italia ha deciso di fare un passo in più”, ha detto un responsabile dell’Alleanza Atlantica.
LA LEGA CONTRARIA.Ma se Berlusconi e il Pdl hanno cambiato linea, la Lega, contraria sin dall’inizio al conflitto, resta ferma sulla propria posizione. “Il mio voto non l’avranno mai”, ha affermato il leghista Roberto Calderoli, chiarendo però che non ci sarà una crisi di governo su questo tema. “Resto contrario a qualunque intervento in Libia. – ha aggiunto il ministro della Semplificazione – Abbiamo già fatto abbastanza mettendo a disposizione le basi, l’appoggio logistico e il pattugliamento anti-radar. Personalmente non avrei dato neanche questa disponibilità se non in cambio di un concreto concorso degli alleati al respingimento dei clandestini e alla condivisione dei profughi”. Sulla stessa posizione di Calderoli il collega Roberto Castelli.
OPPOSIZIONE.
“La dichiarazione di Calderoli apre di fatto la crisi di governo”, è la lettura di Italo Bocchino, vice presidente di Fli, ma il suo capogruppo, Benedetto Della Vedova, precisa che “Futuro e libertà, come ha già fatto a suo tempo, manterrà anche questa volta un atteggiamento responsabile nell’interesse dell’Italia”. “Di nuovo il governo ha mentito agli italiani”, ha detto Massimo Donadi, capogruppo di Italia dei Valori alla Camera che ha aggiunto:”Avevano detto che non avrebbero mai bombardato e invece hanno cambiato idea”. Per Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato del Pd, “il nostro riferimento continua a essere la risoluzione dell’Onu. Se verranno confermati i confini di quella risoluzione il Pd non farà mancare il suo assenso. Quello che troviamo gravi sono le divisioni irresponsabili che continuano a manifestarsi dentro il governo con la Lega che continua a prendere le distanze dalle decisioni di Berlusconi”.
VICARIO TRIPOLI: “SCELTA ROVINOSA”. “Per favore, no: sarebbe la rovina”. Reagisce così il vicario di Tripoli, monsignor Innocenzo Martinelli, interpellato sulla notizia. Martinelli si rivolge direttamente a Berlusconi, chiedendogli di “rivedere questa decisione e di riavviare un’azione diplomatica”. Il vicario ritiene inoltre che sarà pressochè impossibile individuare e colpire Gheddafi. E chiede che sia accolto l’appello alla pace lanciato dal Papa. “Per favore – afferma il vescovo di Tripoli, rivolgendo un appello direttamente al premier – l’Italia dica ‘ci siamo sbagliatì e abbandoni questa strada, che offende la dignità dell’uomo e va contro quanto auspicato anche nelle ultime ore da Benedetto XVI. Non c’è solo la forza: rinsavite”. “L’Italia è stata amica della Libia e Berlusconi si era speso, in passato, per un dialogo con Tripoli: ora recuperi questa strada”, aggiunge Martinelli, convinto che ci siano ancora “spazi per un’azione diplomatica” e che “non siano realmente possibili azioni chirurgiche con i raid”.
BOMBARBATO QUARTIER GENERALE GHEDDAFI.Intanto, continuano i raidNato che nella notte tra domenica e lunedì ha bombardato il quartier generale di Gheddafi a Tripoli provocando tre morti e 45 feriti. Gheddafi non risulta essere rimasto coinvolto. Le truppe fedeli al colonnello hanno invece sferrato un nuovo attacco alla città di Misurata, che sabato era tornata sotto il controllo degli insorti. Testimoni libici hanno detto alla tv Al Arabiya chenegli attacchi contro la città 30 persone sono morte e 60 sono rimaste ferite.