Calabrò (Gd): “Non si puo’ governare la citta’ senza sentirla dentro”

di Redazione

Giovanni CalabròSANTA MARIA CV. “Per Santa Maria Capua Vetere è un nuovo periodo di guerra. Le elezioni portano caos nella città e i comitati elettorali spuntano fuori in men che non si dica”. Lo afferma, in una nota, Giovanni Calabrò dei Giovani Democratici.

“La proposta seria la offrono i Giovani Democratici, che si apprestano a condurre una battaglia a costo zero poiché non credono assolutamente allo sperpero di denaro e alla compravendita del voto. La città in questo momento ha bisogno di capire dove ci porterà questo voto e cosa porterà alla città di Santa Maria Capua Vetere. Indiscutibilmente c’è, a Roma, chi guarda gaudente alle amministrative di questo 2011. Chi non dà un valore politico a queste elezioni non comprende di essere plagiato dal sistema clientelar-familiare. Con la famiglia e la clientela non si fa la Politica: la si uccide.

Votare il centrodestra significa, tra le tante cose, sostenere il taglio dei fondi per lo sviluppo del Mezzogiorno; significa essere d’accordo con quel federalismo che toglierà alla nostra città il 50% delle risorse; significa subire silenti l’arrivo di tonnellate di rifiuti napoletani; significa che la disoccupazione (in particolare quella giovanile) cresce e crescerà. Votare il centrosinistra significa votare l’unica alternativa possibile, votare i Giovani Democratici significa fare in modo che le nuove competenze e il merito possano conquistare uno spazio amministrativo. Mi rincresce che nessuno parli più dell’emergenza rifiuti che potrebbe essere di nuovo alle porte.

Al consiglio comunale, sarò degnò rappresentante di un progetto per l’aumento della percentuale della raccolta differenziata in città, cercherò di stimolare i sammaritani all’uso del compostaggio domestico e all’adesione del progetto EcoBanca. La città ha bisogno di proposte serie riguardo la vivibilità. Il primo esame di una buona amministrazione sarà mantenere le strade pulite, circolabili e con segnali stradali impeccabili, con un nuovo piano discusso con i commercianti e i professionisti della città perché ci possa essere la riduzione dello stressante traffico cittadino e allo stesso tempo un piano di strategia per il recupero dell’attrattività commerciale.

Santa Maria Capua Vetere deve fare una grande scommessa sul recupero del servizio turismo: potremmo, magari, costruire una rete turistica che possa unire Capua a Caserta, avendo come fulcro essenziale Santa Maria Capua Vetere e la sua grande storia. Non voglio vivere in una città in cui sia versato ancora cemento: crediamo nella possibilità di sognare un grande polmone verde in periferia e intanto procedere alla tutela di quello che già c’è (mi riferisco ovviamente alla Villa Comunale e agli spazi verdi su Viale del Consiglio d’Europa). Abbiamo bisogno di un’Aula Studio per quegli studenti sammaritani che frequentano l’Università fuori città. Abbiamo bisogno di modernizzare le piazze con il Wi-fi libero. C’è questo, e tanto ancora da fare, per Santa Maria Capua Vetere. L’uomo non riesce a capire l’energia rinnovabile perché non capisce la Terra. Non la ascolta, non la sente sua.

Per questo adotta scelte (come il nucleare) che possono risultare pericolose e ingestibili e addirittura letali per la Terra. Così allo stesso modo non si può governare la nostra città senza sentirla dentro. Chi ha a cuore questa città lotta e si impegna per governarla perché vuole restarci in futuro e viverci bene”.

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