TRENTOLA DUCENTA. Il presidente dell’Azione Cattolica parrocchialedi San Michele Arcangelo, Giuseppe Mare,dalle nostre pagine invia unmessaggio ai candidati alle prossime elezioni comunali.
Messaggio, sottoscritto dai giovani e dagli adulti dell’associazione, che vuole essere un segnaledi speranza verso i prossimi amministratori e, nello stesso tempo, unesortazione alla cittadinanza ad essere piùpartecipe nel controllo dellagestione del bene comune.
Cari candidati, in prossimità dellappuntamento elettorale che deciderà il nuovo governo della nostra città, sentiamo il bisogno di sottoporre alla vostra attenzione alcune considerazioni, che sono state oggetto di riflessione nella nostra vita di gruppo. Noi non vogliamo rassegnarci al degrado del nostro territorio (inquinamento e contaminazione dei terreni, massiccia e selvaggia cementificazione, assoluta mancanza di verde, strade-colabrodo) e non vogliamo accettare lidea che letica pubblica sia sparita dallorizzonte.
Sogniamo delle istituzioni che siano casa di tutti, unamministrazione che sia al servizio della comunità e a presidio dellinteresse generale, un modo di fare politica che riscopra il senso nobile e profondo di questa parola e cancelli, lopinione diffusa, soprattutto nei giovani, di una politica corrotta in cui ognuno vuole operare per gestire esclusivamente i propri interessi, incurante del bene della città e dei cittadini.
Perciò, facendo appello alla vostra coscienza morale e civile, vi chiediamo di non perseguire unicamente il successo personale e/o di gruppo; di abbandonare ogni forma di abuso e clientelismo; di stare lontano da chi parenti, amici, finanziatori vi sollecita ad un uso disinvolto del potere, chiedendo posti, aiuti, favoritismi; e, soprattutto, di non piegarvi a nessuna logica di compromesso e di collusione con la criminalità organizzata.
Vi chiediamo, insomma, di avere un po più a cuore il bene comune e di dare più peso a valori irrinunciabili come legalità, giustizia e responsabilità. Speriamo in un sussulto di orgoglio dei nostri futuri amministratori, che si esprima in gesti di amore per questa nostra città, così bistrattata e sfruttata, consentendole finalmente di rialzarsi dalla prostrazione, in cui è stata per tanto tempo tenuta, e di rinascere a vita nuova, col contributo di tutti, delle parti sociali e politiche, ma anche della Cittadinanza.
Bisogna, infatti, che anche noi cittadini facciamo la nostra parte riscoprendo il dovere di essere attivi, di interessarci cioè alla cosa pubblica, di esercitare il diritto di voto con responsabilità e discernimento e di attivare un sano controllo sulla pubblica amministrazione chiedendo conto, a chi lamministra, della fiducia che gli è stata accordata.