Bando di gara per mensa scolastica, Capasso (Fli) chiede chiarimenti

di Redazione

Rosario Capasso AVERSA. “Troppa libertà da parte della commissione nell’attribuire punteggi per il bando di gara della refezione nelle scuole di competenza comunale per il prossimo anno scolastico”.

Ad affermarlo il capogruppo consiliare di Futuro e Libertà per l’Italia Rosario Capasso che riporta alla ribalta della cronaca il “famigerato” bando grazie ad un’interrogazione rivolta al sindaco di Aversa Domenico Ciaramella. Siamo, infatti, di fronte ad un provvedimento che ha visto già una ditta del settore catering dichiarare pubblicamente la presenza nel bando di una dose abbondante di discrezionalità nella valutazione delle offerte ed annunziare ricorso alla giustizia amministrativa. A quella stessa azienda qualche notte dopo è stato incendiato un furgone per il trasporto del cibo presso le mense.

“Chiedo – dichiara l’esponente finiano rivolgendosi al sindaco – di sapere se è vero che vi sono delle carenze nel bando di gara che secondo alcuni conteneva una poca chiarezza ed una discrezionalità da parte dell’amministrazione comunale nell’attribuire i punteggi che, per legge, non sono assolutamente previsti. Viene altresì indicato, la presenza all’interno del capitolato di gara di una griglia di punteggio molto generica e si evidenzia la mancanza di un sottoparametro di riferimento che darebbe di fatto sia all’amministrazione che alla commissione di gara una massima discrezionalità nell’attribuire un punteggio con una forbice molto ampia tra 70 su 100 e che per l’effetto non esistendo dei criteri certi può venire a mancare quell’obiettività che può esserci solo quando le regole sono chiare certe e ben definite”.

Lo stesso bando, poi, sempre secondo Capasso non darebbe la possibilità ai partecipanti di conoscere in via preventiva se: viene attribuito un punteggio superiore a chi possiede centri di cottura in loco e che per l’effetto potrebbero assicurare una fornitura dei pasti con qualità e temperatura migliori, oppure, se si attribuisce un punteggio superiore a chi ha dei siti di cottura fuori del perimetro territoriale e per l’effetto potrebbero fornire dei pasti qualitativamente inferiori.

L’esponente di Fli, infine, dopo aver sottolineato che la pubblica amministrazione non deve lasciare spazio alla discrezionalità dei commissari mentre nel caso di specie sembrerebbe che tutto sia diametralmente opposto a quanto previsto dalla normativa di settore, esorta “l’Amministrazione a correggere questo stato di cose (se rispondenti al vero) e ad adoperarsi per porre un rimedio a questa incresciosa situazione, che presta il fianco ad una grande discrezionalità che non è in asse con i cardini portanti della trasparenza dell’efficienza e del buon andamento della pubblica amministrazione”.

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