De Chiara a Ciaramella: “In giunta o io o l’assessore Oliva”

di Redazione

Nicola De Chiara AVERSA. “In giunta o io o l’assessore Oliva”. Oltre all’autosospensione dell’intero Gruppo della Libertà dalla maggioranza, Nicola De Chiara avrebbe posto un aut aut al sindaco Ciaramella

… (alla faccia della tranquillità post operatoria) chiedendogli di adottare i provvedimenti conseguenziali alle durissime accuse rivoltegli da Alfonso Oliva che ha dichiarato: “Bene ha fatto De Chiara a rimettere la nomina che gli aveva fatto Ciaramella, in quanto l’unico sindaco che io riconosco è quello votato dagli aversani e non altri”.

Parole pesanti, al vetriolo quelle dell’ex eletto in ‘Citta della Libertà’, poi confluito in Forza Italia e da qui nel Popolo della Libertà, che non fanno presagire nulla di positivo per il futuro di una coalizione che rischia di implodere prima di giungere al capolinea nella primavera del 2012.

Come se non bastassero, infatti, le polemiche, tutte interne al Popolo delle Libertà tra chi vuole o meno il rimpasto in giunta e tra lo stesso Ciaramella e il coordinatore cittadino Nicola Golia, che sembrano essere tornati ai tempi in cui si guardavano in cagnesco, ora le “fiamme” si estendono anche tra le diverse anime di questa maggioranza di centrodestra che sembra sempre più somigliare ad una armata Brancaleone. Lo ha capito anche un politico navigato come Paolo Santulli che ha lanciato una sorta di ultimatum ai compagni di cordata, ricordando che il Gruppo Unico delle Autonomie intanto ha aderito alla maggioranza in quest’ultimo scorcio di consiliatura per portare avanti un crono-programma che, se si continuerà con queste modalità, non sarà affatto attuato.

Insomma, Ciaramella sembra essere il garante unico del coacervo di interessi, di equilibri e di richieste che si sono sedimentati in questi nove anni di governo del centro destra. Una situazione che Ciaramella potrà anche recuperare. Anzi, ci riuscirà sicuramente. Ma dopo? Riuscirà il centrodestra (e, soprattutto, gli interessi da essi rappresentato) a trovare un nuovo coagulo intorno ad un nuovo nome visto che il primo cittadino non potrà ricandidarsi? Per il momento siamo di fronte ad una impasse che non fa ipotizzare nulla di buono e a rimetterci, tanto per cambiare, saranno Aversa e gli aversani.

In questa ambaradan potrebbero trovare spazio le forze di opposizione. Ma il Partito Democratico non sembra riuscire a dare vita ad un gruppo omogeneo e a mettere in evidenza nomi di candidati che possano raccogliere consensi seri. La soluzione potrebbe giungere dalla società civile, dove di persone “presentabili” ci sono, ma non si sa se disponibili a “metterci la faccia”.

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