AVERSA. Gabriele Vedova, componente assemblea nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà, torna sulla questione della raccolta differenziata in città.
Ci si aspettava fuochi dartificio e invece, a quasi una settimana dalla tanto attesa conferenza stampa di presentazione dellavvio della differenziata, ad Aversa tutto ancora tace. Non mi riferisco certo alle domande sulla gestione complessiva in tema di igiene urbana, poste prima allassessore al ramo e poi al capogruppo Pdl in consiglio.
Larroganza data da numeri ancora favorevoli, induce taluni ad ignorare istanze pur molto sentite, derubricandole, talvolta distrattamente talvolta con inusitato rancore dialettico, ad interessi propagandistici della solita sinistra disfattista. In democrazia ciascuno è padrone delle proprie scelte e ciascuno anche per questo sarà giudicato quando saremo richiamati alle urne. Mi riferisco invece al cosiddetto taglio del nastro, avvenuto in una conferenza stampa un po sotto tono rispetto alle aspettative, seguita da un comunicato altrettanto insolito, ricco di tanti, vaghi, buoni propositi ed enunciazioni di principio, un po inutili vista la fonte istituzionale.
Per evitare di essere influenzato dal disfattismo menzognero ed estremista tipico della sinistra, decantato da alcuni con insolita e sospetta proprietà di linguaggio, ho provato a seguire le poche indicazioni concrete contenute nel comunicato stampa. Ho visitato il sito internet della Senesi spa, unico riferimento di questa titanica opera. Ciò che ciascun cittadino aversano può leggere è, allo stato, abbastanza fantasioso. Per la raccolta differenziata la Senesi ha posizionato in ogni zona della città di Aversa quattro tipi di carrellati che raccoglieranno quattro tipologie di rifiuti differenti. Altri sono presenti, inoltre, presso le due stazioni ecologiche dove i cittadini potranno recarsi negli orari e nei giorni prestabiliti.
Ho fatto un giro per la città ma dei cosiddetti carrellati multicolore neanche traccia. Solo i soliti bidoni verdi per lindifferenziato e qualche contenitore appartenente al vecchio consorzio. Ho provato allora a recarmi, negli orari prestabiliti, allisola ecologica più vicina alla mia abitazione, quella in zona cappuccini, ma la strada era interrotta e inaccessibile per lavori in corso. Realtà e sogno. E a questo punto che ho ripensato alle ultime affermazioni di chi, appena pochi giorni fa, mi accusava di voler convincere gli entusiasti cittadini aversani che le meraviglie poste in opera dal centro destra erano solo un sogno.
La raccolta differenziata, si sa, non è cosa semplice da organizzare, soprattutto quando ad essere coinvolta è unutenza vasta come quella della nostra città. Otto anni, però, credo siano un periodo di tempo abbastanza lungo per assicurare ai cittadini, con gradualità, un servizio degno di questo nome. Otto anni credo bastino anche ad organizzare un minimo di comunicazione efficace, utile non solo a sensibilizzare e incentivare, ma anche a svelare, ad esempio, ai volenterosi cittadini/contribuenti, lintero percorso virtuoso che, come istituzione, ho immaginato di far fare ai loro preziosi rifiuti: che fine farà la loro plastica domestica, come e dove tratterò il loro umido, a quali prodotti finiti sarà servita la carta pazientemente raccolta nelle nostre abitazioni e, soprattutto, quanto tutto ciò ci costerà.
Questo nei sogni. O in una realtà diversa. Che evidentemente saremo, di qui a poco, tutti chiamati a ricostruire. Realtà e sogno, appunto.