Pollini: “Giù le mani dall’area Texas”

di Redazione

Maurizio Pollini AVERSA. “Giù le mani dall’area ex Texas”. Questo il grido di allarme che giunge dal presidente provinciale della Confesercenti Maurizio Pollini che ricorda come “quell’area due anni fa è stata destinataria di un permesso a realizzare un centro commerciale.

Provvedimento che i commercianti, con le loro associazioni di categoria, hanno impugnato davanti al Tar, riuscendo a scongiurare il pericolo”. “Ora, però, – continua l’imprenditore aversano – bisogna pensare a cosa realizzarvi, non possiamo permetterci, né noi aversani né la proprietà, di lasciarla in balìa del tempo”. Da qui la proposta di prevedervi un polo fieristico provinciale con annesso centro studi di economia. “Nella provincia di Caserta – precisa Pollini – non esiste un polo fieristico che riesca a coagulare le diverse iniziative e le eccellenze del territorio. Credo che questo tipo di intervento possa essere volano di sviluppo per l’intera provincia”.

Ma, sempre secondo il responsabile casertano della Confesercenti, questo dovrà essere solo un aspetto dell’intervento da realizzare. “Non può mancare, poi, – aggiunge – l’istituzione di un centro studi di eccellenza per analisi economiche soprattutto sul commercio e sull’agricoltura che sono i settori trainanti della provincia di Caserta. In questo senso si dovranno strutturare modelli economici di sviluppo per questi due comparti che possono rappresentare l’unica possibilità di sopravvivenza e di sviluppo per un territorio dove gli insediamenti industriali del secondo novecento stanno chiudendo i battenti”.

Da qui la proposta di Pollini si irradia alle possibilità di promozione delle eccellenze locali casertane, dal vino asprino dell’agro aversano al pallagrello del caiatino alla mozzarella di bufala alle castagne di Roccamonfina, produzioni che ben si adattano a quel mercato di nicchia tanto ricercato in ogni parte della Penisola e non solo. Sin qui la proposta di Pollini e della Confesercenti. Non sappiamo se attuabile o meno, ma almeno c’è. Ora si attendono quelle degli altri. Ma, a quanto pare, in questo settore il silenzio sembra essere d’oro.

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