NAPOLI. Si è svolto il 24 maggio, al Parlamento Europeo, edificio Paul-Henri Spaak, unimportante sessione pubblica di lavori in merito alla Direttiva sui Prodotti del Tabacco.
Allevento, sotto legida della Cedt (Confédération Européenne des Détaillants en Tabac), ha partecipato lonorevole Vincenzo Iovine, capo delegazione di Alleanza per lItalia al Parlamento Europeo, al quale, in virtù dellimpegno e delle numerose iniziative poste in essere a tutela del comparto tabacchicolo, è stato chiesto di intervenire sul tema evidenziandone le criticità.
Provenendo dalla Regione Campania, che é il maggior produttore italiano di tabacco, ha esordito Iovine il mio approccio al tema delle restrizioni che potrebbero essere introdotte da una futura revisione della “direttiva prodotto” é piuttosto legato al mondo rurale e ai coltivatori. Ciononostante posso affermare che la dimensione agricola condivide con i dettaglianti molte preoccupazioni. Il divieto dell´utilizzo degli aromi ad esempio, oltre ad essere una misura contestabile dal punto di vista scientifico, in quanto mancano prove concrete che un bando degli aromi nella manifattura delle sigarette possa avere effetti positivi in termini di assuefazione e consumo di tabacco, provocherebbe danni economici e sociali di grande entità sia agli uni che agli altri.
Sono fermamente convinto ha proseguito leurodeputato casertano che in assenza di prove scientifiche a sostegno di una strategia che da un lato rischia di incrementare il commercio illecito, favorendo e alimentando la criminalità organizzata, e dall´altro impone pesanti oneri economici sia per i produttori sia per i dettaglianti ai fini dell´adeguamento, si dovrebbe optare per un´alternativa più sostenibile, più efficace e soprattutto in grado di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di salute pubblica in materia di lotta al tabagismo.
Come ho già più volte ribadito chiarisce Iovine sono in favore delle campagne antitabacco ma penso che sia fortemente fuorviante perseguire politiche dai risultati incerti e probabilmente addirittura controproducenti senza tenere conto della dimensione umana, agricola e socioeconomica del comparto produttivo. Non si possono mettere a repentaglio posti di lavoro e paradossalmente anche la categoria che si cerca di proteggere, ovvero i cittadini che rischierebbero di comprare sigarette di contrabbando, con una tale leggerezza.
Proprio per queste ragioni, ha concluso leurodeputato Iovine sin dall´inizio del mio mandato parlamentare mi sono battuto per sensibilizzare i miei colleghi e l´opinione pubblica su un tema così importante per molte regioni italiane ed europee.
FINCANTIERI. Iovine poi interviene sulla vicenda Fincantieri: LUe è pronta a mettere a disposizione il Feg (Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione) come già avvenuto per diversi paesi europei, ed in Italia nel settore tessile per il Piemonte ed il Veneto nel 2008. Sono inoltre convinto che la commissione Occupazione ed Affari sociali, di cui sono membro titolare e che è competente per parere, insieme alla commissione bilancio competente invece per merito, dinanzi ad una richiesta di attivazione del Fondo, accoglierebbe positivamente un eventuale istanza poiché credo chiaro il collegamento tra i licenziamenti e le rilevanti trasformazioni della struttura del commercio mondiale, elemento chiave per essere ammessi a tale procedura.
E necessario ha proseguito Iovine tutelare loccupazione, i siti industriali e lindotto. Un piano industriale che ha come obiettivo la chiusura di due cantieri, il ridimensionamento drastico di un terzo è la riduzione dei livelli occupazionali nella misura di circa 2500 unità, non può essere in alcun modo accettato, è una scelta miope di politica industriale. Parliamo di un patrimonio inestimabile in termini di capitale umano e di professionalità delle maestranza interne e indotte. In un momento in cui si discute in tutti i modi di come venir fuori dalla crisi internazionale, dare un colpo di grazia a realtà occupazionali importanti della Campania e della Liguria, fonte di reddito per tantissime famiglie, è non solo contraddittorio, ma profondamente sbagliato.
Siti produttivi come i cantieri di Castellammare e di Sestri, la cui manodopera è apprezzata e riconosciuta in tutta Europa, vanno salvaguardati continua leurodeputato ed è necessario compiere ogni sforzo possibile in questo senso. Scelte come quelle operate da Fincantieri acuiscono la già gravissima crisi occupazionale di queste aree alimentando, al contempo, nuove pericolose tensioni sociali. Auspico ha concluso leurodeputato Iovine che dal tavolo in programma al Ministero dello Sviluppo economico venga fuori la chiara volontà di un deciso rilancio della cantieristica nazionale.