Il Coordinamento per il Riscatto in piazza il 1 Maggio

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Il “Coordinamento per il Riscatto”, in occasione della Festa del Lavoro del Primo Maggio, è sceso, nuovamente, in piazza.

“Abbiamo espresso solidarietà – spiegano dal coordinamento – alle persone che hanno perso il lavoro solo perché sono nate o risiedono nei comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna e da quando è stato pubblicizzato il modello Caserta, vengono discriminati ed accomunati ad un clan malavitoso” Alla presenza di un folto pubblico, dimostratosi particolarmente attento alle tematiche trattate, Giuseppe Caterino, Arturo Ciccarelli, il dottor Rino Panaro e l’avvocato Francesco Martino, durante il comizio, tenutosi a Casal di Principe, in piazza Mercato, hanno ribadito che “non è più possibile restare insensibili alle giuste lamentele dei cittadini della vecchia Albanova che non chiedono favoritismi ma solo di non essere discriminati”.

L’avvocato Martino ha invitato i politici, di tutti gli schieramenti, a mettere da parte le divisioni ideologiche ed a sottoscrivere un “Patto per Albanova” raccogliendo l’invito che gli è stato rivolto da molte persone presenti in piazza che si sono lamentate per l’assenza dei politici, locali e nazionali, eletti in questo territorio, “mai presenti quando il popolo ne ha bisogno ed è in difficoltà”.

Nei prossimi giorni il coordinamento incontrerà il prefetto ed il questore di Caserta ai quali presenterà la ‘Lettera Aperta’ al ministro dell’Interno Roberto Maroni che, spiegano i promotori, “oltre a ribadire la necessità per lo Stato di reprimere la delinquenza, chiede quali iniziative si devono intraprendere, a breve, per favorire lo sviluppo di un territorio sempre penalizzato la cui gestione sembra essere stata affidata alla malavita organizzata. Non vi può essere lotta al malaffare se lo Stato non offre opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani”.

Inoltre, a breve inizierà la raccolta di firme per la petizione popolare per la Tariffa Unica Nazionale attraverso la quale si chiede che il premio assicurativo sia pagato solo in base al proprio attestato di rischio e non al luogo dei residenza.

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