Falco chiude la campagna elettorale al Centro Sociale S.Antonio

di Redazione

Luigi Falco CASERTA. Si è chiusa al centro Sociale S.Antonio la campagna elettorale del candidato sindaco Luigi Falco.

C’erano i candidati, i simpatizzanti, i politici della coalizione, ma soprattutto la tanta gente che in questa tornata elettorale ha sempre di più invogliato il candidato a continuare.

“Per cortesia non sprechiamo altri cinque anni. – ha esordito Falco – Non posso omettere la verità. Una verità che dice che lo sfascio degli ultimi cinque anni è frutto di un accordo trasversale fra Petteruti e quelli che dovevano essere i suoi avversari. Un’ammucchiata che, nonostante, i tanti finti tentativi di rovesciamento, ha reso evidente quello che la città già sospettava, che sotto ci fossero degli accordi affaristici prioritari rispetto a qualsiasi altra cosa. Non c’è neanche un accordo reale fra i vertici regionali del Pdl; prova ne è il tardivo intervanto del governatore Caldoro nell’appoggiare le candidature del centro destra. Anche il rapporto di falsità fra l’Udc ed Il Pdl è reso evidente dal fatto che in una città sono alleati, vedi Caserta, ed in un’altra sono schierati su opposti versanti, come a Santa Maria Capua Vetere.

Non vi è chiarezza amministrativa e non solo perché hanno imbarcato gli ex nemici petterutiani fra le loro fila, ma soprattutto non c’è chiarezza sul futuro della città. Nessuno sa se servono le strisce blu, se Corso Trieste verrà riaperto se le cave verranno chiuse, perché il cementificio Moccia non chiude, nonostante un accordo già raggiunto. Nessuno sa se il Policlinico verrà ultimato o meno, o se le grandi opere convengono ed a chi convengono. Non vi prometto posti di lavoro, non vi prometto l’impossibile; posso, piuttosto promettervi un sogno e la realizzazione dei vostri obiettivi. Il pegno di tutto ciò sono l’onore e la lealtà già dimostrate in nove anni di sindacatura interrotta dal traditore di professione.

Coloro che tradirono me hanno tradito Petteruti e si stanno preparando a tradire se stessi e la città con la probabile riproposizione di se stessi. Per cortesia non sprecate altri cinque anni. Caserta non se lo può più permettere”.

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