Salesiani, lezione di legalità del Questore Longo

di Redazione

da sin. Rossi e LongoCASERTA.Michele Zagaria ha le ore contate, prima o poi lo prenderemo. Si tratta dell’ultimo grande latitante della camorra casalese oramai messa in ginocchio dallo Stato Italiano.

I successi degli ultimi anni non ci debbono fare abbassare la guardia. La camorra sarà debellata quando la società tutta intera saprà reagire ad un male che mortifica non solo il Mezzogiorno, ma l’intera nazione”. Lo ha detto il questore di Caserta Guido Nicolò Longo agli studenti dell’Istituto Salesiano Don Bosco nell’incontro sulla legalità organizzato dal Centro Studi ed Alta Formazione Maestri del Lavoro d’Italia con l’apporto il direttore del liceo Classico e ScientificoDon Pasquale D’Angelo.

Circa cento giovani studenti del classico, scientifico e delle medie, accompagnati dai rispettivi docenti, hanno avuto l’opportunità di conversare e ascoltare il massimo esponente che assicura l’ordine pubblico nella provincia ed essere informati su una triste realtà, come quella della criminalità organizzata, che mortifica il paese e toglie ai giovani il futuro. Ad fare gli onori di casa è stato il direttore dei Salesiani don Antonio Martinelli che ha ricevuto nel suo studio il questore informandolo sull’attività dell’Istituto e sul numero degli alunni e loro provenienza, nonché sui servizi e sulle scelte formative che l’istituto offre.

La relazione introduttiva è stata tenuta da Mauro Nemesio Rossi, presidente del CeSAF Maestri del lavoro, un’associazione culturale formata prevalentemente da insigniti dal presidente della Repubblica e che ha come da statuto la funzione morale di traghettare i giovani nel mondo del lavoro o in quello dell’università. Un vera “lectio magistralis” quella del questore Longo che ha interessato molto gli studenti e che è stata a un insegnamento di vita ed un mettere in guardia la gioventù dai luoghi comuni e dal tentativo di facili guadagni che spesso portano all’illegalità ed alla devianza.

“Non ci sono alternative per chi sceglie la strada della malavita organizzata – ha precisato Longo – Come la storia dimostra, ad un immediato ed effimero benessere segue il carcere e peggio la morte prematura. L’illegalità ha solo lati negativi ed è un grave danno alla società. Lo Stato, che poi siamo tutti noi, si aspetta dalle generazioni future un modello di vita più consono agli altri paesi europei dove il fenomeno non esiste o è ridotto al minimo. In quei paesi chi devia è del tutto isolato dalla società”.

Moltissime le domande dei giovani, e tutte di grande valenza. Chiarimenti che hanno dimostrato che anche la collettività non è indifferente al fenomeno. Gli studenti hanno voluto sapere della commistione tra camorra e politica, delle azioni preventive messe in atto dalle forze dell’ordine del cosiddetto “modello Caserta” e non ultimo il rapporto tra mancato benessere sociale e illegalità. Su quest’ultimo punto il questore ha tenuto a precisare che i due fenomeni non sono da mettere in correlazione. Anzi stroncando il secondo si da più opportunità ai giovani di rimanere sul territorio ed essere loro stessi i volani di una crescita economica della Provincia.

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