PESHAWAR.A poco più di 10 giorni dall’uccisione di Osama Bin Laden,i talebani hanno messo in atto la loro prima azione di vendetta.
Almeno 87 persone sono morte in un duplice attentato contro un centro di formazione della polizia di frontiera, nella città di Shabqadar, circa 30 km a nord di Peshawar, nella regione del nord-ovest. Le vittime sono in gran parte reclute. Oltre un centinaio i feriti. Si tratta del più sanguinoso attacco realizzato in Pakistan dall’inizio dell’anno, in un momento in cui il governo di Islamabad subisce una forte pressione per il suo ruolo nell’uccisione del capo di al-Qaeda.
Ancora nonè chiarissima la dinamica dell’attentato realizzato da due kamikaze. Da una prima ricostruzione dei fatti emerge che le esplosioni sono state molto ravvicinate e che la primaè stata causata da un attentatore suicida in motocicletta che siè schiantato contro l’ingresso dell’edificio delle Guardie di frontiera, da dove stavano uscendo le reclute che si accingevano a salire su alcuni autobus per un periodo di congedo. Qualche momento dopoè avvenuto un secondo scoppio, ma non si sa ancora se dovuto a un altro kamikaze. Il capo della polizia del distretto di Charsadda, Nisar Khan Marwat, ha indicato che le reclute erano tutte in abiti civili, appunto perché si accingevano a usufruire di un congedo di dieci giorni.
L’attaccoè stato rivendicato dal Tehrik-i-Taliban Pakistan (Ttp), la più importante organizzazione clandestina islamica pachistana, guidata da Baitullah Mehsud, molto vicina ad Al Qaida. “Questaè la prima vendetta per il martirio di Osama: attendetevi attentati ancora più grandi in Pakistan e Afghanistan”, ha minacciato il portavoce dei talebani in Pakistan, Ehsanullah Ehsan, raggiunto telefonicamente in una località sconosciuta. Il capo dello Stato maggiore congiunto dell’esercito pakistano, generale Khalid Shameem Wynne, ha cancellato un viaggio ufficiale in programma negli Stati Uniti.