NAPOLI. Il sequestro più imponente nella storia della lotta alla criminalità organizzata. Sono pari ad 1 miliardo di euro, infatti, i beni sequestrati al clan camorristico Polverino di Marano di Napoli, attivo nella zona a nord del capoluogo campano.
L’operazione, condotta dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea (procuratore aggiunto Alessandro Pennasilico), avviene a due giorni dal blitz contro i Polverino che ha portato all’arresto di 39 persone (fra cui due candidati del centrodestra alle elezioni comunali di Napoli) accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, tentato omicidio, usura, estorsioni, detenzione illecita di armi, traffico e spaccio di stupefacenti e altro.
I sequestri sono a carico di personaggi ritenuti affiliati o prestanome del clan. Complessivamente la polizia giudiziaria ha sequestrato 175 appartamenti, 19 ville, 18 fabbricati, 141 locali tra box auto, negozi e magazzini, 106 appezzamenti di terreno, 43 societa’ tra aziende agricole, bar, panifici, gioiellerie, negozi, supermercati, 14 imprese, 117 auto, 62 autocarri e 23 moto.
”Si tratta di attivita’ commerciali e imprenditoriali, nonche’ piu’ in generale beni che comprovano la centralita’ assunta dal Polverino nello scenario criminale campano per la sua pervasiva capacita’ di infiltrazione nel mondo economico imprenditoriale per il controllo in regime pressoche’ monopolistico della produzione, distribuzione di numerose zone della provincia di prodotti alimentari”, spiega il procuratore aggiunto Pennasilico. Il clan Polverino sarebbe anche attivo nel settore delle costruzioni edili e del calcestruzzo. ”Tutto e’ sostenuto grazie al riciclaggio del denaro proveniente dal traffico di stupefacente che vede il gruppo camorristico – spiega ancora il magistrato – che il gruppo camorristico operare costantemente sull’asse Marano di Napoli-Spagna meridionale”.
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