ROMA.Il governo dà il via libera alla nomina di nuovi sottosegretari, nove per la precisione. Sostituiti i “traditori” finiani,il dimissionario Nicola Cosentino, e “premiati” i responsabili e i “pentiti” ex Fli.
Gli ex finiani Roberto Rosso e Luca Bellotti vanno rispettivamenteall’Agricoltura e al Welfare. Anche Catia Polidori, del gruppo ex Fli di Silvano Moffa,insieme a Daniela Melchiorre dei Liberaldemocratici, va allo Sviluppo economico.Il deputato “responsabile” Bruno Cesario e il senatore Antonio Gentile vanno all’Economia. L’ex Mpa Aurelio Misiti alle Infrastrutture, mentre il senatore (ex Pd) Riccardo Villari va ai Beni Culturali e Giampiero Catone all’Ambiente. Inoltre, l’altro “responsabile” (ex Pd ed ex Api) Massimo Calearo è stato nominato consigliere personale del presidente del Consiglio per il Commercio estero. Il nuovo incarico, riferiscono, viene incontro alle richieste di Calearo che in questo modo potrà mantenere la presidenza della Calearo Group, la sua azienda di Isola Vicentina.
BERLUSCONI: “INUTILE CHE SI FACCIA IRONIA”. Il premier Silvio Berlusconi, nel corso della riunione a Palazzo Chigi, ha discusso la lista dei nomi con il leader della Lega Nord Umberto Bossi e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, ricevendo da entrambi l’ok alle scelte. Si è deciso di premiare coloro che hanno permesso al governo di andare avanti con il voto del 14 dicembre. “So che ci saranno tante ironie sulla nomina dei nuovi sottosegretari, – ha commentato Berlusconi in conferenza stampa – ma non mi sembra siano fondate, perché questi sottosegretari fanno parte di quella terza gamba che si è formata in sostituzione del Fli che si è portato al centro e praticamente all’opposizione di questo governo, liberando posti che ci è parso assolutamente logico assegnare”. Questo, assicura il premier, ”consente al governo di operare in Parlamento con una maggioranza coesa e sicura e che ci permetterà di realizzare quelle riforme” che non sono state possibili a causa dell’opposizione di Gianfranco Fini.
“PENSIAMO AD ALTRI 10 SOTTOSEGRETARI”.
Alla domanda se l’allargamento della squadra di governo fosse finito con le nomine odierne, il presidente del Consiglio ha risposto: “No, non è finito: intendiamo aumentare il numero delle componenti della squadra di governo perché ora abbiamo alla Camera una maggioranza più coesa politicamente che ci consentirà di portare avanti quelle riforme che prima, invece, la presenza di un nucleo statalista e giustizialista non ci aveva consentito di fare”. “Ma questi numeri – ha sottolineato – costringeranno ministri e sottosegretari ad essere sempre presenti in Parlamento al momento delle votazioni; il che comporta la sottrazione di due o tre giorni di operatività al governo e “quindi riteniamo di avere la necessità di incrementare il numero dei componenti di governo attraverso un disegno di legge”. “Pensiamo a una decina di nuovi sottosegretari. In questo modo tanti parlamentari potranno trovare soddisfazione” alle loro legittime aspirazioni.
OPPOSIZIONE. ”Aumenta la disoccupazione, in particolare giovanile e delle donne. Cresce la precarietà. E qual è la risposta del governo ai problemi del paese e ai drammi di tante famiglie? L’aumento del numero dei sottosegretari”, afferma Maurizio Migliavacca, coordinatore del Pd. Il vicepresidente vicario dei deputati democratici, Michele Ventura, parla di “spettacolo indecoroso. Bastano numeri e nomi a confermare che questo governo si regge soltanto su cambiali pagate o da pagare”. “L’antico omonimo del neo sottosegretario Catone non avrebbe dubbi: uno spettacolo penoso che lo farebbe rivoltare nella tomba” attacca Anna Finocchiaro, presidente dei senatori Pd, che punta il dito contro ”una logica spartitoria veramente inaccettabile, un’infornata di posti di (sotto)governo con cui è stato premiato il peggior trasformismo elevato a sistema”. Concetto ripreso anche da Pancho Pardi, senatore dell’Italia dei Valori: ”I nove sottosegretari, nominati oggi da Berlusconi, potevano essere assegnati tutti a un nuovo ministero, quello del trasformismo”. E non risparmia dure critiche alle nuove nomine Futuro e libertà: “Si perfeziona così una delle pagine più vergognose della storia della Repubblica. – dice Fabio Granata- I ‘disponibili’ sono accontentati, il prezzo è stato pagato, la Patria è salva!”. ”Finalmente la liquidazione sta per arrivare per i dieci/undici voltagabbana della politica italiana – commenta un altro finiano, Aldo Di Biagio – Hanno tanto atteso, si sono accapigliati, hanno minacciato il povero premier ma alla fine ecco arrivare i 30 denari”. Mentre secondo Pier Ferdinando Casini “il governo Berlusconi è sempre più copia del governo Prodi: fa un’infornata di sottosegretari solo per stare in piedi in Parlamento. Questo dimostra che il bipolarismo è fallito e che bisogna cambiare pagina”.