LECCO. Al Centro Sportivo Bione, sul campo da Rugby della Città di Lecco, si è svolta la celebrazione dei 150 anni dellUnità dItalia, magnificamente organizzata dal lecchese Generale Giuseppe Campa.
In questa fausta occasione la città di Lecco ha fortemente voluto conferire
Sul campo hanno sfilato le rappresentanze della Croce Rossa Militare, dellUnuci, dei Paracadutisti e degli Artiglieri in congedo. La manifestazione è stata brillantemente accompagnata dalle note del Corpo musicale Santa Cecilia di Valbrona. Tutta la cerimonia è stata scaldata da tanti applausi spontanei, indirizzati alla bellissima Sezione Storica delle Batterie a Cavallo, per loccasione in uniforme risorgimentale, ai bravissimi paracadutisti lecchesi ed alle bandiere e Gonfaloni che hanno sfilato, accompagnati dal toccante canto Fratelli dItalia, che ha molto commosso civili e militari. Era inevitabile rievocare ricordi intimi legati a un sincero e indelebile dolore per i soldati che non hanno esitato a sacrificare la propria vita in nome della pace e della giustizia tra i popoli. Sono stati resi gli onori al Prefetto di Lecco Marco Valentini, massima autorità presente.
Il sindaco Brivio, nel suo breve quanto sentito discorso, dopo aver rivolto i suoi saluti al Reggimento Artiglieri a Cavallo e alle Associazioni dArma, ha affermato che nel 2011 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fortemente voluto celebrare questa ricorrenza per un forte risveglio della nostra Nazione. Sono orgoglioso di dare
Ha poi preso la parola il Prefetto di Lecco Marco Valentini che si è associato alle parole del Sindaco, elogiando il processo unitario: Italia e Libertà. Ha ricordato il processo e gli eventi che hanno portato allUnità dItalia e la scelta di onorare la divisa come simbolo di rinascita e apprezzamento del valore delle Forze Armate. La difesa della Patria dice il Prefetto – è un sacro dovere. In una lettura in chiave moderna, le Forze Armate sono da supporto alla sicurezza e alla tutela degli obiettivi sensibili. Voglio ringraziare il generale Giuseppe Campa e tutti coloro che si sono impegnati per la realizzazione di questa importante cerimonia che ci vede tutti uniti.
Il Prefetto e il Sindaco hanno poi espresso le loro congratulazioni al Colonnello Valentino de Simone, Comandante del Reggimento Artiglieria a Cavallo, nelle cui mani hanno consegnato la targa dargento con incisa la motivazione della cittadinanza onoraria. Al suono del Silenzio, mentre il campo era attraversato da un cavallo scosso, cioè dal cavallo che ha perduto il suo cavaliere, viene data lettura della commovente preghiera dellArtigliere da parte della Medaglia dArgento Giuseppe Faccinetto, decorato sul fronte nord africano nella Seconda guerra mondiale.
Devo proprio affermare che il Generale Giuseppe Campa, che io affettuosamente chiamo Generalone, è un grande Generale per capacità, per bontà e per sensibilità. Avvicinandomi a Lui, gli pongo un paio di domande:
Caro Generale, è soddisfatto dellesito della cerimonia? Direi entusiasta Un complimento vivissimo agli attori della cerimonia. Sono stati tutti bravissimi. Un grazie fortissimo a Sua Eccellenza il Prefetto di Lecco, Dott. Marco Valentini che sta seguendo queste cerimonie dei 150anni con grande passione e competenza, al sindaco di Lecco Virginio Brivio e a tutta la giunta per limmensa disponibilità, al Colonnello Valentino de Simone, comandante del Reggimento Artiglieria a Cavallo che, quando ho lanciato lidea, ha espresso subito risposta positiva e ha fornito uneccezionale collaborazione. Vorrei ringraziare anche il responsabile del campo sportivo del Bione, sig. Alberto Grimoldi che ha messo a disposizione limpianto sportivo, presentandolo in maniera perfetta e ad Assoarma per il grande appoggio che ha fornito.
Se tornasse indietro, rifarebbe ancora la carriera militare? Certamente rifarei la carriera militare. Da ragazzino è stata una mia libera scelta perché nellintenzione della famiglia dovevo fare il medico. Nessun rimpianto, la mia professione mi ha riempito di tante soddisfazioni e gioie. Un piccolo rimpianto o sassolino: riprenderei le tante tradizioni militari che ormai stanno pian piano sparendo. Solo un pensiero: le nostre serate di gala nelle feste di corpo, si passava spesso, nella stessa giornata, dalla tuta mimetica, a volte piena di fango ed acqua, alla scintillante uniforme da sera..che emozione . Lasciato il Generale Campa, come tutti, sono andata a complimentarmi con il Comandante il Reggimento Artiglieria a Cavallo, colonnello Valentino de Simone, ma anche per chiedergli che cosa rappresentava per Lui unonorificenza così importante.
Quanto è importante e quale valore ha questonorificenza per lEsercito? E importantissima, perché testimonia ancora una volta la vicinanza e laffetto delle genti di Lombardia alle Batterie a Cavallo.
Mi può parlare della storia del Suo Reggimento e quale importanza ha avuto nellUnità dItalia? Il Reggimento delle Vòloire, anche conosciute come Batterie a Cavallo, è ununità storica dellEsercito. Possono a ragione considerarsi, assieme a pochissime altre unità, delle vere protagoniste dellUnità avendo preso parte a tutte le campagne risorgimentali, i due conflitti mondiali e, più recentemente, a tante missioni in territori oltremare. Voglia apprezzare questa curiosità: le Batterie furono istituite in Piemonte, a Venaria Reale l8 di aprile del 1831, da una Borbone di Napoli! Parliamo, infatti, della reggente del Regno di Sardegna Maria Cristina di Borbone-Napoli. Già nel 1861, raggiunta lUnità, le Batterie si spostano in Milano dove, il primo novembre del 1887, furono elevate al rango di Reggimento. Da allora, siamo sempre rimasti di casa nella città ambrosiana, cui ogni Artigliere a Cavallo è intimamente legato.
Dalla Sua espressione noto che è orgoglioso e fiero di comandare uno dei Reggimenti più antichi che, come ha appena detto, è nato prima ancora della stessa Unità dItalia, che ha combattuto tutte le guerre dindipendenza, pertanto, ora mi può parlare della Storia attuale del Reggimento? Il Reggimento, dallultimo dopoguerra ad oggi, si è costantemente aggiornato e modificato nella sua struttura ed organizzazione. Restano alcuni valori-capisaldo, che costituiscono il nostro vero patrimonio: lassoluta fedeltà alle Istituzioni, la disponibilità per il cittadino, lo spirito di corpo, la generosità e lo stile. Lo stile, in tutto ciò che si fa, non può mai mancare. Oggi il Reggimento è una moderna unità di artiglieria, fedele alle sue tradizioni ma proiettata nel futuro, che con i propri uomini e donne contribuisce a rendere più sicura la città di Milano in perfetta sintonia con le Forze di Polizia ed è impiegata in operazioni di stabilizzazione allestero, in paesi meno fortunati del nostro.
Dalla grande affluenza di pubblico intervenuta a questa manifestazione, come anche in altre cui ho avuto lonore e il privilegio di assistere, ho riscontrato lamore per lEsercito, per la Forza Armata che, già da qualche anno a questa parte, ha scosso e risvegliato le coscienze, il nostro Paese e il Mondo. La partecipazione attiva di molti giovani che, sempre più numerosi, si propongono come candidati per entrare a far parte di un Esercito allavanguardia internazionale, è un dato confortante che attesta che lEsercito ha un grande futuro. Tale successo sta anche nel fatto che da oltre 150 anni sa mantenere una sua identità, che continuamente si rinnova alla luce delle nuove tecnologie. Inoltre, da qualche anno a questa parte, ho notato la preziosa presenza femminile nellEsercito: ho trovato interessante e utile lapertura alle donne-militari che, per natura, sono dotate dintuito e determinazione.
Dunque, il dato di fatto da asserire è quello che lEsercito, la nostra Forza Armata, è una risorsa per il nostro Paese e un valore aggiunto ai bisogni della società civile. In questoccasione dellanniversario dellUnità dItalia, dunque, ognuno di noi ha lopportunità dattestare lappartenenza al proprio Esercito e alla propria Nazione. Per me, scrivere dellutilità dellEsercito e delle qualità di chi lo guida, è un modo per rafforzarli e sostenerli nella dimensione della nostra Storia e del nostro futuro. Ci sono guerre da combattere (come quella contro il terrorismo), che ci potrebbero travolgere, perciò, rendere più forti le nostre Forze Armate, renderà più forti anche noi.
Principia Bruna Rosco