ROMA. La dimostrazione che il suo governo è solido Silvio Berlusconi lha data ancora una volta alla Camera, con l’approvazione della mozione presentata dalla Lega sulla Libia, con 309 sì e 294 no.
Ma l’assemblea di Montecitorio ha approvato anche le mozioni del Pd, passata con 260 sì, 21 no e 316 astenuti, e del Terzo Polo con 265 sì, 45 no e 291 astenuti. Respinta, invece, la mozione dell’Idv, con 381 contrari, 20 favorevolie196astenuti. Quest’ultima mozione, in sostanza, ha raccolto solo il consenso dei deputati dipietristi, mentre il Pd si è astenuto.Sulla missione in Libia Umberto Bossi, si dichiara, con linguaggio colorito e rispolverando un vecchio slogan, un vincitore: “La Lega ha vinto, ce l’ha sempre duro. Abbiamo trovato la quadra. Credo – ha spiegato il numero uno della Lega – che, una volta presa una posizione del genere nel Parlamento italiano, anche la Nato dovrà in qualche modo prenderne atto”.
Ma soddisfazione arriva anche dal premier Berlusconi: “Abbiamo dimostrato ancora una volta che la maggioranza e il governo sono solidi”. Intanto, il faccia a faccia tanto atteso tra il premier ed il leader della Lega Nord dovrebbe tenersi mercoledì sera a palazzo Grazioli: non è escluso che all’incontro insieme al Senatur ci sia anche lo stato maggiore leghista.
Cosa cambia in pratica con il voto del Parlamento lo ha spiegato Franco Frattini: “La soluzione politica verrà lanciata certamente giovedì, sappiamo che il Consiglio nazionale di Bengasi ci preparerà una road map politica che io ho letto e che mi sembra un contributo importante su cui noi ragioneremo anche perché viene dai libici, non da altri”
“Ora la Nato sa che non si fa niente… senza accordo Nato”, dice il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, replicando indirettamente alle dichiarazioni di Bossi, per spiegare con un paradosso che, dopo il voto di oggi sulla Libia, è “l’Italia che si deve muovere dentro la mozione e quindi che l’Italia non farà nulla senza l’accordo della Nato. La Nato deve tenere in conto l’Italia e ora sa anche che l’Italia è rigida sull’invio di truppe di terra”.
“La missione in Libia potrà dirsi compiuta quando saranno stati raggiunti i tre obiettivi militari su cui c’è l’accordo di tutti i partecipanti all’operazione Unified Protector”,ha ribadito il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano se fosse preoccupato per il dibattito in corso in alcuni Paesi alleati sulla fine delle operazioni militari in Libia.
“Con questa vergognosa sceneggiata date un altro colpo alla credibilità dell’Italia”, ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, nel suo intervento. “Volete dirci a che cosa è servita precisamente questa pantomima che si è aperta tra Pdl e Lega? Da domani cosa cambia?”, ha chiesto Bersani rivolgendosi alla maggioranza. Negativo anche il commento di Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc: “È indecoroso tutto, è una pagina nera della politica estera dell’Italia e delle sue relazioni internazionali. Stiamo facendo una campagna elettorale sulle spalle dell’Italia e sulla vita dei nostri militari. Su queste cose un Paese serio non scherza”.”Avevamo di fronte due scelte – ha aggiunto Casini – o non partecipare come diceva la Germania o partecipare come chiedeva la Francia. Tutto il resto non conta nulla. Questa mozione è ridicola, è una mozione che di fatto fissa un termine, ma sapete che non potete fissare un termine, tanto che Frattini dice che si fisserà un termine d’accordo con gli alleati mentre la Nato ci ha già risposto. Finché non si fissa un termine no si può fare nulla”.