NAPOLI. E’ stato interrogato nella caserma dei carabinieri a Somma Vesuviana, per circa un’ora e mezza, Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, la 29enne scomparsa e ritrovata morta al confine tra l’ascolano e il teramano.
Ad ascoltarlo ilpm di Ascoli Piceno, Umberto Monti, in trasferta in Campania ufficialmente per far firmare al caporalmaggiore documenti relativi al nulla osta per la sepoltura della donna, che era stato concesso dopo l’autopsia ma poi revocato per esigenze investigative.
Prima di interrogare il caporalmaggiore dell’Esercito, trasferito a Frattamaggiore (Napoli), dalla sua famiglia d’origine insieme alla figlioletta di 18 mesi,il pm di Ascoli Piceno, Umberto Monti, è stato a Roma per un confronto con i carabinieri del Ris relativo ad alcune analisi effettuate sui reperti, un centinaio, prelevati dai militari sulla scena della scomparsa della donna e sul luogo di ritrovamento del corpo. Non è ancora stato chiarito se sia o no anche il luogo dove Melania è stata uccisa.
La Procura di Ascoli entro venerdì, inoltre, dovrebbe decidere se fare ulteriori accertamenti sul cadavere di Melania.Ciò dipende dalle risultanze dell’audizione in corso di Parolisi e dei genitori della donna. L’esame autoptico, eseguito dai medici legali Sabina Canestrari e Adriano Tagliabracci, ha evidenziato 9 feriteinferte dopoil decesso,oltre alle 23 coltellate che hanno provocato la morte. Non è stato possibile stabilire con precisione quanto tempo sia trascorso fra il decesso della donna e i successivi tagli, inferti probabilmente per depistare le indagini, come la siringa infilzata sotto un seno, il laccio emostatico e gli aghi di siringa trovati accanto al corpo. Il lasso di tempo, valutato fra un minimo di due ore e un massimo di 15-20, non è utile alle indagini e dunque potrebbe essere necessario sottoporre il cadavere a ulteriori verifiche. Solo dopo questi accertamenti la salma verrà restituita ai familiari per la sepoltura, forsela prossima settimana.
Intanto, è in licenza dal giorno dell’audizione Ludovica P., 27 anni, caporale all’ottavo Reggimento lancieri di Montebello, con cui Parolisi aveva una relazione extraconiugale. Una decisione presa per evitare la pressione dei mass media.