ASCOLI.Nuovo sviluppo nelle indagini sull’omicidio di Melania Rea, la 29enne di Somma Vesuviana trovata assassinata il 20 aprile scorso.
Sono stati infatti trovati nella zona del delitto dai carabinieri e da agenti del Corpo Forestale, abiti e oggetti che potrebbero essere attinenti al caso. La perlustrazione che ha permesso il rinvenimento di nuovi materiali che potrebbero essere utili a far luce sulla morte della giovane madre è stata effettuata tra Ripe di Civitella del Tronto – luogo dove fu trovato il cadavere di Melania – e Colle San Giacomo, in un tratto di strada e di area boschiva lungo circa 5 chilometri. Gli investigatori pensano che alcuni capi possano essere stati abbandonati e gettati in fretta nell’area vicina a quella di ritrovamento del cadavere, nelle ore cruciali della vicenda.
Già nei primi giorni dell’inchiesta, emersero dubbi sull’abbigliamento del vedovo di Melania, Salvatore Parolisi, che la mattina del giorno della scomparsa della donna – il 18 aprile – fu ripreso da una telecamera di un supermercato ascolano vestito con giubbotto e abiti invernali, mentre nel pomeriggio, sul Colle S.Marco – dove egli ha detto di essere andato con la moglie e la figlioletta di 19 mesi, è stato visto indossare da alcuni testimoni, in testa il titolare del chiosco del pianoro, Alfredo Ranelli, abiti estivi e “strani”. Un mistero tra i tanti, nel caso ancora irrisolto del brutale omicidio della 29enne campana, che viveva a Folignano. A breve nella caserma dei Carabinieri del comando provinciale di Ascoli saranno di nuovo ascoltati testimoni e persone informate sui fatti.