MILANO. Politici incapaci di intendere e volere, candidati non credibili, una città ridotta a cemento e poco più e che sta sprofondando nei debiti.
Questa è Milano, questa la realtà del capoluogo lombardo vista attraverso la lente di ingrandimento del comico genovese e leader del “Movimento Cinque Stelle”, Beppe Grillo, che mercoledì 4 maggio ha arringato la folla milanese in piazza del Duomo per il comizio organizzato per la campagna elettorale a sostegno di Matteo Calise, 20 anni, che corre per la poltrona di sindaco del capoluogo lombardo.
“Milano è governata da amministratori incapaci di intendere e di volere”, dice Grillo ai 3mila che hanno affollato piazza Duomo. “Questa città non si capisce più cos’è e ha un sindaco, una signora,che quando si guarda allo specchio si chiede: ma sono veramente io il sindaco?. La città è piena di cemento, ha un piano regolatore di 35 mln di metri cubi di cemento, pari a 350 pirelloni”.
Grillo, riferendosi all’ex sindaco Gabriele Albertini, “quello in mutande”, ha sottolineato come “abbia indebitato questa città per 1,75 mld di euro e questi qui – ha proseguito riferendosi all’attuale amministrazione – ci hanno messo 4 anni per capire di essere pieni di debiti.
Letizia Moratti è “una signora che ha per marito un petroliere che mette a disposizione 20 milioni di euro. Chiunque con 20 milioni di euro può diventare sindaco”. E aggiunge: “La Moratti ha già vinto perché la sinistra ha messo lì un signore (Pisapia ndr) di 60 anni che non ce la fa”.
Infine, rivolge un appello agli elettori. “Basta ai guardoni della politica. – dichiara – Potete continuare a comportarvi come vi siete sempre comportati, mettendo una X su un simbolo o un altro. Fare i guardoni della politica. Se invece tutti ci giochiamo qualcosa, il mondo può davvero cambiare”.