ROMA.Il ministro Elio Vito ha posto, a nome del governo, la questione di fiducia alla Camera sul decreto omnibus nel testo approvato dalle Commissioni, identico a quello del Senato.
Il provvedimento va convertito in legge entro il 30 maggio prossimo. “Considerati i tempi ristretti di scadenza del decreto – ha detto Vito – a nome del governo, autorizzato dal Consiglio dei ministri, pongo la questione di fiducia sull’articolo unico del disegno di legge di conversione del decreto numero 34 del 2011, nel testo approvato dalle commissioni, identico a quello approvato dal Senato”. Rispondendo ad una esplicita domanda di Roberto Giachetti (Pd), il ministro ha precisato che l’autorizzazione a porre la questione di fiducia è stata data dal Consiglio dei ministri del 19 maggio.
IL TESTO. Il provvedimento deve essere convertito in legge entro il 30 maggio. Nel testo sono contenute differenti norme, tra le quali il rifinaziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), l’aumento delle accise sui carburanti, la proroga del divieto per gli incroci tra tv e giornali e, infine, la moratoria sulle centrali nucleari. Proprio quest’ultimo punto ha scatenato la protesta degli antinuclearisti. “Prendono in giro gli italiani – tuonano dal comitato per il Sì al Referendum- con un finto addio al programma nucleare, e si punta a cancellare il quesito referendiario, sottraendo ai cittadini il diritto al voto”.
IL VOTO MARTEDI’, NEGATA DIRETTA TV. Inizierà martedì pomeriggio, alle 15.10, alla Camera la “chiama” per la fiducia sul decreto omnibus. Lo ha stabilità la Conferenza dei capigruppo, che ha fissato alle 13.45 l’inizio delle dichiarazioni di voto da parte dei gruppi. Dopo la doppia “chiama” nominale e l’annuncio del risultato sulla fiducia, inizierà l’illustrazione degli ordini del giorno che si protrarrà per tutto il pomeriggio e probabilmente proseguirà nella giornata di mercoledì. Seguirà il voto finale sul decreto. Per domani mattina alle 10 è stato fissato il termine per presentare gli ordini del giorno. L’incertezza sui tempi, hanno spiegato Gianluca Galletti (Udc), Michele Ventura (Pd) e Simone Baldelli (Pdl) dipende dalla mancanza di accordo tra i gruppi sul voto sugli ordini del giorno. La maggioranza ha negato l’assenso alla diretta tv sulle dichiarazioni di voto, richiesta dal Pd, al che quest’ultimo non ha dato un impegno sui tempi del voto sugli ordini del giorno.
OPPOSIZIONE CONTRARIA. Renato Cambursano e Federico Palomba di Idv hanno detto che il decreto vuole eludere il referendum sul nucleare per far fallire anche quello sul legittimo impedimento. Critiche anche da Pier Paolo Baretta (Pd) e Gianluca Galletti (Udc), che ha ricordato che quella di oggi è la quarantesima fiducia in tre anni. Carmelo Briguglio ha parlato di un 2preoccupante segnale di degrado istituzionale”. La decisione del governo di porre la fiducia è stata difesa da Simone Baldelli (Pdl) mentre Peppino Calderisi ha affermato che il testo del decreto non vuole eludere il referendum sul nucleare, perché esso “abroga in modo espresso tutte le norme della legge” sul nucleare stesso.
PD: “FIDUCIA PER SCIPPARE VOTO SUL NUCLEARE”. “Con la decisione di mettere la fiducia sul decreto omnibus, il governo le prova tutte per sfuggire al voto degli italiani nel referendum indetto per il 12 e 13 giugno. – dice Stella Bianchi, responsabile Ambiente del Pd – Nelle norme che l’esecutivo vuole imporre non c’è nessun abbandono del piano nucleare, ma solo un rinvio per evitare il giudizio dei cittadini che, come già dimostrato dal voto in Sardegna, è nettamente contrario al ritorno delle centrali nucleare in Italia. Siamo di fronte all’ennesimo tentativo di scippo del voto ai cittadini che non avrà successo dal momento che si tratta solo di un espediente che non cambia la sostanza delle cose”.
IDV: “CASSAZIONE CONSENTIRA’ REFERENDUM”. “La fiducia sul Dl Omnibusè un doppio schiaffo: al Parlamento e ai cittadini”. Lo afferma il presidente del gruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. ”E’ uno schiaffo al Parlamento – aggiunge Donadi – perché non si puo’ mettere la fiducia su un provvedimento che, una volta tanto,è di una certa importanza. Edè uno schiaffo ai cittadini perché si tenta di scippargli il diritto di esprimersi con il referendum. Un tentativo che non andrà a buon fine perché la Cassazione non potrà far altro che ribadire la validità del referendum, in quanto il governo, con questa legge, non rinuncia al suo nefasto piano nucleare”. ”Questa fiducia – conclude il capogruppo Idv -è l’ennesima dimostrazione della estrema debolezza del centrodestra, che sa di non essere più maggioranza nel Paese e teme ogni giorno di più il voto parlamentare”.