Concorsi al Comune, Barbato e Picone denunciano altri presunti illeciti

di Redazione

Municipio di TeverolaTEVEROLA. “L’amministrazione Lusini, incurante delle obiezioni mosse dalla funzione pubblica, continua a portare avanti i concorsi pubblici farsa che abbiamo denunciato all’ispettorato”.

Lo affermano l’ex ragioniere-capo Carlo Barbato e l’ex comandante della Polizia Municipale Sebastiano Picone. Sono in corso le prove scritte del concorso per la polizia municipale, mentre nei giorni 24 e 25 maggio si sono tenute le prove scritte per l’area finanziaria che ha registrato due fatti rilevanti, come riferiscono i due ricorrenti. In primis, una sola partecipante al concorso, già dipendente del Comune di Teverola e già incaricata dal sindaco Lusini a rivestire il ruolo di responsabile del servizio finanziario. E poi: l’intervento dei carabinieri della stazione di Teverola che, a seguito di segnalazione telefonica, sono prontamente intervenuti per accertare le irregolarità segnalate: l’assenza per ben due ore e mezza di un componente esterno della commissione dalla sede d’esame.

“Questi concorsi – spiegano Barbato e Picone – sono stati più volte rimandati a causa di numerose dimissioni di componenti esterni nominati dall’amministrazione, tra cui anche due funzionari della Prefettura di Caserta. Per completare le commissioni l’amministrazione è dovuta ricorrere addirittura alla nomina di un ingegnere edile in ambedue le commissioni, incurante del fatto che la legge prescrive una comprovata esperienza nelle materie d’esame per i commissari”.

Picone e Barbato hanno quindi richiesto, con un’ulteriore denuncia, il tempestivo intervento del prefetto. “Abbiamo segnalato – riferiscono – anche le probabili vincitrici dei due concorsi. Ma, intanto, la farsa continua”.

Sulla vicenda pende anche una denuncia penale alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per presunti illeciti commessi nella fase di avvio delle procedure concorsuali e sul fatto che gli stessi concorsi, come denunciato da Picone e Barbato, rientrerebbero nell’ambito della “ritorsione politica” che l’amministrazione Lusini, all’indomani della rielezione al governo cittadino, avrebbe posto in essere nei confronti di diversi dipendenti comunali, isolandoli e demansionandoli.

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