TRENTOLA DUCENTA. Dopo fatta, nei giorni scorsi, dal candidato consigliere Angelo Pezone, anche lesponente dei Verdi, Salvatore Melillo, interviene sul fenomeno del manifesto selvaggio.
Rubo qualche minuto per intervenire su un argomento che può sembrare piccolo piccolo, modesto, di scarsa rilevanza, ma per me non è così, perché la legalità comincia dalle piccole cose, dai piccoli esempi, dai concreti comportamenti quotidiani. Voglio porre alla vostra attenzione la questione dei manifesti e degli spazi elettorali. E un vero schifo, degno di un paese incivile. In questa campagna elettorale nessuna regola viene rispettata ne viene fatta rispettare dalle pubbliche autorità nellaffissione dei manifesti.
Quotidianamente sotto gli occhi dei cittadini e delle autorità preposte si assiste ad uno spettacolo indegno di un paese civile e democratico. Migliaia di costosi manifesti invadono qualsiasi spazio a disposizione sul territorio comunale, in barba ai diritti degli altri candidati e delle altre liste, provocando ad essi gravi danni sul piano della visibilità politica e delle legittime aspettative elettorali. Eppure siamo in democrazia. Chi deve provvedere al rispetto delle norme stabilite e della legalità violata? La mia denuncia è tesa a garantire il ripristino delle regole civili e della sana competizione elettorale per non imbarbarire il confronto e per evitare ogni turbamento dellordine pubblico.
Siamo giunti ad un tal punto di barbarie e di prepotenza politica che ormai è inutile ricorrere alle affissioni sui tabelloni elettorali assegnati, perché in qualsiasi manifesto di propaganda viene immediatamente coperto. Ripetute, diffuse, quotidiane sono le violazioni del regolamento. Quella dei manifesti è soprattutto una battaglia di civiltà, di rispetto dellambiente, di legalità: capisaldi dellimpiego politico e pre-requisiti irrinunciabili per chiunque si candidi al ruolo di amministratore pubblico. Si educhino alla legalità prima di presentarsi al giudizio degli elettori.
Chiediamo al commissario straordinario di intervenire immediatamente per assicurare il rispetto delle regole, la pari dignità delle forze politiche, la pari opportunità nella competizione elettorale. Pertanto, si propone che venga emanata ad horas un apposita ordinanza di de-affissione di tutti i manifesti affissi sui muri della città e sui tabelloni elettorali, disponendo fasce orarie delimitate per lattacchinaggio, che deve essere effettuato sotto la vigilanza di una squadra di vigili urbani o delle forza dellordine, contestando in flagranza le infrazioni e applicando le sanzioni previste per i trasgressori e i loro committenti. Da questi piccoli, concreti interventi comincia il cammino del rispetto della legalità, della libertà e della civiltà.