Ambito C3, nomina lo zio coordinatore: sindaci sfiduciano Tinto

di Redazione

Antonio TintoAVERSA. Una vera e propria “offensiva” quella dei rappresentanti di sei comuni dell’agro aversano contro il neo sindaco di Succivo Antonio Tinto, il quale è anche presidente dell’Ambito socio-sanitario C3 e che di recente ha nominato suo zio coordinatore dello stesso ambito.

In una nota, i sindaci di Aversa (Domenico Ciaramella), Carinaro (Mario Masi), Casaluce (Nazzaro Pagano), Cesa (Vincenzo De Angelis), e Teverola (Biagio Lusini) e l’assessore alla 328 di Sant’Arpino Salvatore Lettera sfiduciano ufficialmente Tinto, accusandolo della nomina “in famiglia”.

Ecco il documento integrale:

Nuovo sindaco a Succivo, ma la storia resta sempre la stessa. Il presidente dell’ambito socio-sanitario C3, il neosindaco di Succivo Antonio Tinto, nonostante in ben tre assemblee sia stata espressa la volontà legittima e chiara di un percorso politico e amministrativo diverso, se ne frega e nomina il fratello della mamma coordinatore dell’ambito come se fosse un questione di famiglia. Qualcuno al sindaco Tinto dovrebbe spiegare (potrebbero forse pensarci i gobbi di teatro dai quali si fa accompagnare alle riunioni?) che ricoprire l’incarico di presidente dell’ambito non attribuisce poteri monocratici, né dà facoltà di violare la legge. Tra le tante assemblee che si sono consumate nel “teatro” di Succivo (l’ultima lo scorso 21 giugno), la proposta avanzata da Tinto circa la nomina dello zio, il dottor D’Angelo, a responsabile dell’ufficio di piano, è stata sfiduciata da sette sindaci.

Tra l’altro, molti dei sindaci seduti all’ultima riunione, erano gli stessi che nel 2007 avevano già sfiduciato il dottor D’Angelo quale coordinatore d’ambito. Ma questo al sindaco di Succivo poco è interessato, visto che, celandosi dietro un finto moralismo per giustificare una ‘nomina a tempo decisa solo per consentire la ripresa dei servizi’, si è fatto da solo la nomina ‘in house’.

In un primo momento, dopo pochi giorni dall’insediamento come sindaco, ha pensato che si fosse insediato anche come presidente dell’ambito, senza che fosse già stato espletato il rituale insediamento al tavolo istituzionale. Senza averne facoltà e ignorando le regole basilari della partecipazione democratica, ha firmato, appena eletto, un decreto di nomina dello zio, dallo stesso ritirato. Eppure alla prima riunione d’ambito (lo scorso 7 giugno), quando cioè non era ancora insediato come presidente d’ambito, alla domanda degli altri sindaci su se avesse fatto o non il decreto, aveva opposto risposte vaghe.

Ma non solo l’illegittimità legata al suo ruolo non istituzionalizzato. Anche il grado di parentela con il nominato costituisce un fatto grave. Forse i suoi suggeritori, gli stessi “gobbi di teatro” di cui sopra, non lo avevano informato che esiste un articolo, il numero 78 del Tuel 267/00, che sancisce quanto segue: ‘Gli amministratori di cui all’art. 77, comma 2, ivi compreso il Sindaco, devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro affini sino al quarto grado’. Eppure come si dice? Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico.

Non contento, il sindaco, pur di andare fino in fondo, ha affossato il primo decreto, per poi, una volta diventato ufficialmente presidente dell’ambito, firmarne un altro. Una scorrettezza, questa, compiuta non solo nei confronti degli altri sindaci, ma anche e soprattutto nei confronti dei cittadini. È da circa quattro mesi che sollecitiamo, prima rivolgendoci al vecchio sindaco, ora al suo successore, di promuovere azioni mirate ad uscire dalla situazione di stallo in cui versa tutto l’ambito C3 (del quale fanno parte i Comuni di Orta di Atella, Sant’Arpino, Cesa, Gricignano, Carinaro, Aversa, Teverola e Casaluce), ma le risposte devono essere dettate dal rispetto della legalità, dal principio collaborativo fra le istituzioni che siedono al tavolo istituzionale, dal bene collettivo.

A questo punto, nel venire meno la fiducia al presidente dell’ambito, i sottoscritti sindaci comunicheranno i gravi fatti accaduti agli organi competenti e già dalla prossima riunione, non riconoscendo per manifestata violazione della volontà politica e amministrativa della maggioranza dei sindaci seduti al tavolo istituzionale e per il pieno disprezzo delle norme perpetrato dal sindaco di Succivo, si riuniranno in altro comune sfiduciando di fatto le funzioni del sindaco quale capofila. Ci attiveremo da subito per assicurare la continuità dei servizi alle nostre Comunità”.

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