AVERSA. Mi aspettavo la difesa dufficio dellamico e collega (perché perme tale è, prima di essere vicesindaco e assessore) Nicola De Chiara.
Anzi, è arrivata addirittura in ritardo rispetto alle aspettative. E giusto che Nicola difenda lindifendibile Tirozzi per motivi di opportunità politica, visto che grazie a due transfughi dellex Pda Lista Stabile, che, ricordiamolo, stava nel centrosinistra, riesce ad avere quella visibilità in giunta che, forse, non sarebbe riuscito ad avere con la sola ottima consigliera Nicla Virgilio.
Per quanto riguarda le capacità, poi, quelle non dipendono dalla forza politica dalla quale provieni. Io parlavo di coerenza in un caso dove (come, purtroppo in tanti altri) si è, invece, assistito ad un salto mortale triplo per salire sul carro del vincitore.
Innanzitutto va detto che le colpe per la mancata apertura del parco di via Atellana non sono ascrivibili a Tirozzi, a lui va addebitata solo la faccia tosta di aver sbandierato la vicenda, simbolo del fallimento di questa amministrazione in alcuni settori, come unimpresa eroica.
Siamo, invece, di fronte ad una vicenda che andava gestita mediaticamente in maniera diversa e, caro Nicola, tu sei troppo esperto per non aver capito che quella di Tirozzi è stata unuscita infelice, anche perché lha fatta motu proprio, senza che nessuno glielo avesse chiesto. Comunque, tornando alla risposta del vicesindaco, non si può non sottolineare che gli impianti del parco di via Atellana, come detto nel mio pezzo, sono stati danneggiati anche dal non uso, oltre che, probabilmente, da vandali invogliati da una mancata apertura lunga e ingiustificata.
Caro Nicola, infine, per ritornare al verde, al di là dellinfelice idea del tappeto di plastica come aiuola (e, ripeto, tanto bastava per indurlo a rassegnare le dimissioni), forse è meglio che io non passeggi per Aversa per verificarne le condizioni. Infatti, pur non tenendo conto delle lamentele continue dei frequentatori del Parco Pozzi, in primo luogo mio padre e il suo gruppo di amici pensionati come lui e come tanti altri aversani, basta, appunto, passeggiare per la nostra città per verificare come, relativamente alla manutenzione del verde, siamo allanno zero. Ma, tantè, siamo di fronte ad una questione di sensibilità. Con fraterna amicizia.