CASERTA. La squadra mobile di Caserta, d’intesa con
… ha dato esecuzione a 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda, nei confronti di: Vincenzo Cioffi, 25 anni; Franco Cortese, 24, già detenuto; Michele Della Ventura, 48; Giovanni Di Stefano, 30; Antonio Esposito, 33, detenuto; Vincenzo Ferraro, 29, detenuto; Michele Ferraro, 28, detenuto; Innocenzo Landolfi, 30, detenuto; Vincenzo Alfredo Natale, 25; Salvatore Senneca, 26; Angelo Sacco, 44; Regina Striano, 43; Vincenzo Tagliaferri, 28.
Sono tutti i Maddaloni (Caserta) e ritenuti responsabili in concorso dei reati di estorsioni, aggravate dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. I provvedimenti restrittivi in argomento scaturiscono da una penetrante indagine, anche di carattere tecnico, condotta dalla squadra mobile e coordinata dalla Dda di Napoli, nei confronti di un pericoloso gruppo emergente della camorra casertana, sorto a seguito della disarticolazione del clan Farina-Martino-Micillo, attivo nel comprensorio di Maddaloni, alleato del temuto clan dei Belforte di Marcianise. Le indagini della Polizia di Stato, infatti hanno evidenziato come, dopo gli arresti di numerosi esponenti di spicco dellorganizzazione Farina-Martino-Micillo, tra cui i capi Antonio Farina, Nicola Martino e Vincenzo Micillo, si sia determinata la progressiva ascesa dei gregari della consorteria, relegati in passato a ruoli secondari e meramente esecutivi.
Tra di essi, hanno assunto un ruolo di rilievo i germani Vincenzo e Michele Ferraro, Innocenzo Landolfi e Franco Cortese, nipote di Antonio Bruno, alias Tonino Carusone, esponente del clan Belforte e referente dello stesso nel comprensorio di San Nicola la strada e San Marco Evangelista, attualmente detenuto. Infatti, costoro, unitamente agli altri indagati, hanno continuato a perpetrare diffusamente attività criminali sul territorio di Caserta, Maddaloni, San Nicola
Nel dettaglio, il gip di Napoli ha accolto la richiesta di misura cautelare in carcere nei confronti di Franco Cortese e Innocenzo Landolfi in relazione a tre episodi di estorsione perpetrate in danno di imprenditori edili che stavano operando in Caserta, aggravate per aver agito avvalendosi delle condizioni di assoggettamento omertoso cui il clan Belforte di Marcianise ha costretto la popolazione del territorio del capoluogo casertano e dei comuni limitrofi ed al fine di agevolare lattività della medesima associazione camorrista.
La pericolosità del gruppo è testimoniata dalla contestazione di numerosi episodi di porto e detenzione illegale di armi da sparo nei confronti di molti degli indagati, maneggiate con spregiudicata disinvoltura, al punto che le indagini hanno ricostruito due distinti episodi in cui prima Salvatore Senneca e poi Antonio Esposito si ferivano accidentalmente con le pistole in loro possesso, repertati presso il nosocomio. Infatti, il 22 gennaio 2009, Salvatore Senneca veniva medicato allospedale di Maddaloni per una ferita al femore sinistro. Le intercettazioni accertavano, inequivocabilmente, che la lesione era stata causata da un colpo di pistola, esploso accidentalmente dallarma che Senneca teneva nella cintola. Senneca, però, recatosi al pronto soccorso, non mostrava ai sanitari il pantalone su cui erano rimasti la bruciatura causata dallo sparo ed i fori di entrata ed uscita del proiettile.
Poi, il 13 marzo 2009, Salvatore Senneca, insieme al padre Giuseppe ed al fratello Domenico, venivano arrestati in flagranza di reato per la detenzione di una pistola semiautomatica Smith & Wesson cal. 38, occultata un campo di bocce gestito dagli arrestati. Analogo episodio si verificava il successivo 29 gennaio 2009, allorché Antonio Esposito, mentre saliva a bordo del suo scooter, rimaneva ferito allo scroto da un colpo di pistola, partito accidentalmente dalla pistola che aveva infilato nella cintura. Anche in questo caso, il giovane si faceva medicare al pronto soccorso dellOspedale di Maddaloni, riferendo di avere avuto un incidente con il motorino.
La pericolosità del gruppo, inoltre, è testimoniata da un altro episodio che vedeva coinvolti Vincenzo Ferraro, Antonio Esposito, Vincenzo Alfredo Natale, ed un minore casertano che si trovava con loro. Il gruppo, nella serata del 2 marzo 2009, mentre si trovava in via De Curtis a Maddaloni, a bordo della Bmw serie 3, guidata dal Ferraro, non si fermava allalt intimato da una pattuglia dei carabinieri, dandosi alla fuga. Durante il conseguente inseguimento, Ferraro lanciava dal veicolo una pistola, marca Walter PPK calibro 7.65, con matricola abrasa, prima di schiantarsi contro il guardrail dello svincolo di San Nicola
Tra le persone arrestate spicca la figura di Franco Cortese che aveva assunto, sino al suo arresto, il controllo delle attività estorsive per conto del clan Belforte nel comprensorio di Caserta, San Nicola
Peraltro, nel corso delle indagini, il 10 gennaio 2009, la squadra mobile di Caserta, in via Mianella a Napoli, arrestava il latitante Andrea Luigi Carbone, nato a Stoccarda (Germania) il 18 novembre 1978, destinatario di un ordine di carcerazione dovendo espiare la pena di 13 anni e 11 mesi di reclusione per spaccio di stupefacenti e rapina aggravata. Luomo era in continuo contatto proprio con Vincenzo Ferraro con il quale si scambiava frequenti telefonate dal contenuto allusivo e criptico. I successivi servizi di appostamento e pedinamento permettevano di individuare labitazione dove si rifugiava e, quindi, di catturarlo dopo un rocambolesco inseguimento seguito del quale gli venivano sequestrati anche circa
|
|
|
|
Vincenzo Cioffi |
Franco Cortese |
Michele Della Ventura |
Giovanni Di Stefano |
|
|
|
|
|
|
|
|
Antonio Esposito |
Michele Ferraro |
Alfredo Vincenzo Natale |
Angelo Sacco |
|
|
|
|
Salvatore Senneca |
Regina Striano |
Vincenzo Tagliaferri |