Il napoletano Quaranta nuovo presidente della Consulta

di Redazione

Alfonso Quaranta NAPOLI.75 anni, napoletano, Alfonso Quaranta è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Succede a Ugo De Siervo, il cui mandato è scaduto lo scorso 29 aprile.

Sarà il 35esimo presidente della Corte e resterà in carica fino al 27 gennaio del 2013. è stato eletto a scrutinio segreto da 13 giudici della Consulta (assente per motivi di salute Maria Rita Saulle, mentre il quindicesimo giudice non è stato ancora scelto dal Parlamento). Nella corsa alla presidenza non è stata dunque rispettata l’anzianità di carica e Quaranta ha avuto la meglio sia su Paolo Maddalena (giudice proveniente dalla Corte dei Conti che lascerà la Consulta il prossimo 30 luglio), sia su Alfio Finocchiaro (scelto dalla Cassazione e che andrà via il prossimo 5 dicembre). Quaranta ritenuto più gradito al centrodestra si è giovato del piccolo passo indietro di Maddalena, indicato invece come cattolico di area vicina al centrosinistra, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai colleghi giudici con il dichiarato scopo di evitare “imbarazzi” e di rasserenare il clima della Consulta.

BIOGRAFIA.Dopo essersi laureato in giurisprudenza all’università di Napoli nel 1958, Quaranta ha vinto il concorso per procuratore dello Stato presso l’avvocatura generale dello Stato, nel 1960, e poi è entrato nella magistratura ordinaria, presso le preture di Roma e di Perugia, dal 1961 al 1965. Divenuto referendario del Consiglio di Stato nel 1966, ha proseguito la sua attività nella giustizia amministrativa. Professore a contratto per quattro anni di diritto amministrativo presso la facoltà di giurisprudenza dell’università La Sapienza di Roma, per molti anni è stato anche docente incaricato di Diritto amministrativo presso la Scuola superiore della Pubblica amministrazione e ha insegnato all’Accademia della Guardia di finanza e alla Scuola di Polizia tributaria. Tre le varie onorificenze di cui è stato insignito, il suo curriculum elenca quelle di Cavaliere di Gran Croce, Grande Ufficiale dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, medaglia d’oro per i Benemeriti della Sanità Pubblica.

MADDALENA E FINOCCHIARO VICE.Paolo Maddalena, 75 anni, anch’egli napoletano, è stato designato vicepresidente della Corte Costituzionale assieme ad Alfio Finocchiaro. Si laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti presso l’Università degli Studi di Napoli nel 1958 e comincia la sua carriera presso il ministero dell’Interno con l’incarico di consigliere di Prefettura. Entra nella magistratura della Corte dei Conti nel 1971. Nel lungo periodo di lavoro presso la procura generale della Corte di Conti, ad esempio, Maddalena ha lavorato agli atti relativi ai fanghi rossi di Scarlino, al “mostro di Fuenti”, al lago di Nemi. Negli stessi anni ha inoltre fatto parte del gruppo di studio ’Ecologia e territoriò istituito presso la Corte di Cassazione. Prima di entrare in magistratura contabile ha conseguito la libera docenza di Istituzioni di diritto romani presso l’Università di Napoli, e successivamente ha superato le prove di concorso per professore associato di Diritto costituzionale e Istituzioni di diritto pubblico.

NUCLEARE E CASO RUBY.Già martedì, sotto la presidenza Quaranta, la Corte dovrà prendere un’importante decisione: se ammettere o meno il nuovo quesito referendario sul nucleare così come riformulato dalla Cassazione nei giorni scorsi. E ancora: il prossimo 6 luglio toccherà all’ammissibilità del conflitto tra Camera e magistratura di Milano sul caso Ruby per il quale Silvio Berlusconi è imputato di prostituzione minorile e di concussione; il 5 ottobre sarà invece la volta del conflitto sul caso Mediatrade sollevato da Palazzo Chigi contro i giudici di Milano che stanno processando il premier per frode fiscale. Il 20 settembre, infine, è atteso il verdetto della Corte sulla legittimità di diversi punti della legge sulla fecondazione assistita.

“NO A PRESSIONI ESTERNE”. “Ritengo inopportune le interferenze esterne sull’autonomia della Corte” dice ai giornalisti il neoeletto presidente della Consulta, dando un altolà a indebite pressioni che, spiegherà in seguito, sono da riferire alla scelta dei giudici in corsa per la presidenza. “Questa mia elezione fa giustizia di ogni illazione sulla presunta politicizzazione della Corte, che spero cessi”.

“NON POSSIAMO BLOCCARE REFERENDUM”. “Personalmente ritengo che non sia nei poteri della Corte bloccare il referendum”, risponde Quaranta a chi gli chiede se, in vista della decisione che la Consulta dovrà prendere domani sull’ammissibilità del referendum sul nucleare, la corte abbia il potere di bloccare il quesito proposto dall’Idv. Quaranta puntualizza che si tratta di una sua valutazione personale, perché, sottolinea, “questa tematica sarà sottoposta all’esame specifico della Corte, che domattina ascolterà le parti, inclusa l’Avvocatura dello Stato per conto del governo, che hanno presentato memorie”.

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