NAPOLI.Oltre al “video choc”, cè anche il racconto di un pentito di camorra nell’inchiesta sull’omicidio di Mariano Bacioterracino, ucciso l’11 maggio 2009 nel rione Sanità.
Il pm Sergio Amato ha quindi chiesto il massimo della pena per il presunto killerCostanzo Apice. Una lunga e dettagliata ricostruzione, da parte del magistrato, di una vicenda che ha catalizzato per mesi lattenzione dei media, in seguito alla decisione della Procura – siamo al 30 ottobre del 2009 – di diffondere un video del delitto Bacioterracino.
Non solo immagini, non solo ricostruzioni antropometriche, fa capire il pm anticamorra. Cè anche il racconto reso da Biagio Esposito, una versione che sembra insistere proprio sul ruolo di Apice, un soggetto ritenuto ben inserito nel gruppo criminale dei Sacco-Bocchetti. Spiega il pm Amato: “Il pentito Biagio Esposito ha preso parte alle riunioni preparatorie al delitto e sa in modo diretto a chi era stata affidata la missione di morte”.
Bacioterracino – secondo la ricostruzione dei pm – doveva essere ucciso per vendetta, per una sua presunta partecipazione al delitto del boss Moccia di Afragola a metà degli anni Ottanta. Versione che sembra anche confermata proprio da alcuni collaboratori di giustizia, che riferiscono di un “piacere fatto agli afragolesi” da parte di quelli di Secondigliano.
Poi la parola è passata ai difensori: è toccato al penalista Michele Caiafa, insieme allavvocato Claudio Davino, puntare lindice contro le presunte contraddizioni della ricostruzione accusatoria. In aula il 21 giugno, con larringa dellavvocato Davino, poi la sentenza.