CASTELLAMMARE.“Dovete andare via dalla città”. Pistola in faccia, bocca tappata con la mano per soffocare le urla.
La minaccia del clan DAlessandro nei confronti dei parenti di un collaboratore di giustizia è stata portata a domicilio. Da uomini armati legati a doppio filo con la cosca di Scanzano. Chi tradisce non è degno di restare nel territorio dei DAlessandro, un regno che i pentiti aiutano le forze dellordine a smantellare.
Lepisodio ha avuto luogo pochi giorni fa e ha fatto scattare due arresti richiesti dalla Dda di Napoli. In manette gli affiliati del clan DAlessandro Pasquale Rapicano, 31 anni, e Luigi Staiano, 23. I due, con minacce e violenze, hanno costretto ad allontanarsi da Castellammare la convivente del pentito Raffaele Polito, luomo che, insieme al fratello Vincenzo, ha contribuito con delle dichiarazioni alle indagini sullomicidio del consigliere comunale Luigi Tommasino.
Raffaele Polito, 28 anni, si trova attualmente alla sbarra proprio per lomicidio Tommasino. Fu arrestato nellottobre 2009, insieme agli altri componenti del commando Salvatore Belviso, Renato Cavaliere e Catello Romano. Polito, che decise di pentirsi pochi giorni dopo larresto, ha raccontato ai pm i dettagli dellomicidio. Ma anche che erano in programma altri agguati nei confronti di esponenti del clan Cesarano e del centro antico. Ha indicato Vincenzo DAlessandro come il boss della cosca al momento dellomicidio Tommasino ma con deboli riferimenti per un suo diretto coinvolgimento nellagguato. È per questo che lo stesso boss non è coinvolto nel processo.