CASAL DI PRINCIPE. Cinque ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite la scorsa notte dagli agenti della squadra mobile di Caserta, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, …
…nei confronti di Alfonso Cirillo, 39 anni, di Casal di Principe; Cristofaro DellAversano, 43 anni, di San Cipriano, già detenuto; Sara Botta, 39 anni, di Casal di Principe, moglie del detenuto Cesare Bianco, 45 anni; Mariagrazia Tessitore, 40 anni, di Casal di Principe, moglie del detenuto Oreste Reccia, 42 anni; Anna Cammisa, 42 anni, di Casal di Principe, moglie del detenuto Augusto Bianco, 48 anni, cugino di Cesare. Cirillo e DellAversano sono gravemente indiziati di associazione mafiosa, estorsione continuata aggravata, mentre le tre donne sono indagate per ricettazione aggravata.
Loperazione rappresenta la naturale prosecuzione di quella denominata Spartacus
Le tre donne, mogli di altrettanti affiliati attualmente detenuti, invece, sono ritenute responsabili di ricettazione, per avere ricevuto mensilmente uno stipendio dalle casse del sodalizio camorrista, che veniva loro consegnato di volta in volta dagli emissari dellorganizzazione incaricati di raccogliere i proventi delle estorsioni e delle altre attività delittuose da esso realizzate.
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Alfonso Cirillo |
Sara Botta |
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Mariagrazia Tessitore |
Anna Cammisa |
Le indagini hanno evidenziato il ruolo assunto, immediatamente dopo la sua scarcerazione, da DellAversano, storico esponente del clan, a cui era stato affidato il controllo delle attività estorsive nel comprensorio di Casal di Principe e, soprattutto, il delicato compito di gestire la cassa comune del clan e di corrispondere gli stipendi ai famigliari degli affiliati detenuti.
Lascesa ai vertici dellorganizzazione di DellAversano è stata confermata dal suo arresto, operato dalla squadra mobile di Caserta nel febbraio scorso, mentre partecipava, insieme ad altri esponenti dellorganizzazione camorrista, ad un vero e proprio summit di camorra in unabitazione di Casal di Principe. In quella circostanza i poliziotti sequestravano anche numerosi pizzini ed una sofisticata attrezzatura per rilevare la presenza di microspie.
Secondo quanto emerso dalle indagini, DellAversano era coadiuvato dallinsospettabile Alfonso Cirillo, operaio carpentiere incensurato, ma legato da vincoli familiari ad esponenti del clan, quali Sigismondo Di Puorto e Augusto Bianco. Alluomo è stato contestato anche il reato di favoreggiamento aggravato per aver agevolato la latitanza di Vincenzo Schiavone Copertone, ospitandolo per un lungo periodo presso la sua abitazione, prima della sua cattura avvenuta in una clinica di SantAngelo dei Lombardi (Avellino) la scorsa Pasqua. DellAversano e Cirillo sono gravemente indiziati anche di alcune estorsioni perpetrate in danno di imprenditori e commercianti casalesi. Le tre donne arrestate, invece, sono ritenute responsabili di ricettazione per avere percepito regolarmente gli stipendi, che gli venivano consegnati dagli stessi DellAversano e Cirillo o da altri emissari del clan. I rispettivi mariti, attualmente detenuti, erano stati arrestati nellambito delloperazione Spartacus
Inoltre, le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno evidenziato la fondamentale importanza per la sopravvivenza dellorganizzazione camorrista del pagamento degli stipendi agli affiliati ed ai familiari dei detenuti, indispensabile per prevenire defezioni e propositi di collaborazione con la giustizia, in particolare da parte dei detenuti che non possono provvedere al sostentamento materiale dei loro congiunti.