Orrore a Castel Volturno: bimba di sette anni uccisa e gettata nei Regi Lagni

di Redazione

Frimpong RichardCASTEL VOLTURNO. Unabimba di sette anni,di nazionalità ghanese, è stata trovata morta nel canale dei Regi Lagni, sul territorio di Castel Volturno, nel casertano.

Mary Morad, questo il nome della vittima,nata nel 2004 a Pozzuoli e residente nella cittadina del litorale domizio, è stata uccisa a bastonate da un uomo, anche lui ghanese, per motivi ancora da accertare. Si tratta di Frimpong Richard, 30 anni, arrestato dalla polizia. L’extracomunitario risulta annoverare diversi alias e precedenti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Soffrirebbe di disturbi mentali e dinanzi agli inquirenti si è chiuso nel silenzio, senza spiegare i motivi del gesto omicida.

La piccola viveva in un appartamento dell’American Palace di Castelvolturno (una struttura messa a disposizione degli immigrati delle varie tribù africane dopo la dismissione della base americana di Pinetamare) con la mamma Edith Ivi, anche lei ghanese, e il papà, un liberiano, Victor Morad, 35 anni, il quale era recentemente tornato nella sua terra per motivi familiari. Secondo una prima ricostruzione, Richard è entrato nel cortile della villetta, di due piani,dove si trovava la bimba: a quel punto l’ha picchiata con un bastone, procurandole gravi ferite al capo, poi l’ha caricata in spalla e lanciata nel canale dei Regi Lagni da un ponte lungo la strada statale Domiziana, all’altezza del km 33+600. Il corpo è stato trascinato via dalla corrente e ritrovato qualche centinaio metri di distanza, all’altezza del ristorante Scalzone. per poi essere trasportato presso l’Istituto di medicina legale di Caserta per essere sottoposto all’autopsia.

 L’allarme della scomparsa della piccola era stato lanciato dalla madre. Alle ricerche hanno preso parte polizia, vigili urbani e vigili del fuoco. A recuperare il corpo sono stati alcuni cittadini africani che si sono lanciati nel canale, ritenendo che le operazioni di recupero non fossero sufficientemente veloci. Poi, tenendola in braccio, l’hanno quasi portata in una sorta di processione. Una volta trovato il cadavere della piccola è scoppiata una rivolta tra i cittadini africani presenti sul posto. Qualcuno ha anche tentato di bloccare l’ambulanza che trasportava la salma della piccola, con un uomo addirittura salito sul tetto del mezzo dei sanitari. Il timore è che possano scatenarsi vendette trasversali tra famiglie di immigrati.

“Ho sentito gridare il mio nome, poi qualcuno mi ha detto ‘salvala salvala’, sono corso in strada ma quando sono arrivato era troppo tardi”. Così inizia il racconto della tragedia fornito da Giulio, immigrato del Ghana. Quando è giunto sul luogo della tragedia non ha esitato a gettarsi nel canale per recuperare la bimba anche se ormai era troppo tardi. “Se l’è messa in spalla e l’ha portata via e nessuno ha fatto qualcosa per bloccarlo”, grida Giulio che poi parla dell’omicida: “Tutti sapevano in che stato era. Non fumava né si drogava, ma matto lo era di sicuro. Spesso si metteva in mezzo alla strada a dirigere il traffico. Quello lì non doveva essere libero, doveva essere chiuso in qualche ospedale per le cure”. Per Giulio, della morte di Mary, è colpevole chi non ha saputo evitare che Richard rimanesse in strada: “Tutti sapevano ma non è stato fatto niente”.

A seguire foto di Max Ive per Pupia.tv e VIDEO

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