Quadrini: “La Figc sapeva tutto”. Interviene il Governo

di Emma Zampella

 A sentire il legale del giocatore del Sassuolo, Daniele Quadrini, ascoltato stamane in Procura, la Figc, la Federazione italiana gioco calcio, sapeva tutto sulle scommesse che manovravano il calcio italiano.

Secondo il calciatore, sentito in merito all’incontro Sassuolo-Siena, finita con la vittoria del toscani per 4-0, “è stato un incontro perfettamente regolare. Non ho avuto contatti anomali con nessuno nè prima e nè dopo la partita”. Quadrini racconta di una denuncia per tentativo di estorsione da parte di un certo Massimo poi identificato per Massimo Erodiani. Quest’ultimo chiese al calciatore la restituzione di 36mila euro per una mancata vincita. Nella denuncia ribadita oggi davanti al pubblico ministero Mario Ardigò, Quadrini ha ripercorso tutta la vicenda. “L’8 maggio scorso denunciai del tentativo di estorsione a danno di Quadrini depositando l’atto alla Procura della Figc. Spiegai che si era in presenza di un fatto gravissimo e che esisteva una banda che era dedita alle scommesse”, afferma l’avvocato di Quadrini, Massimo Ciardullo.

“A nostro parere – spiega il penalista – la Figc sarebbe potuta intervenire subito, prima che questo scandalo fosse scoperchiato dall’attività della magistratura ordinaria”. L’avvocato aggiunge che “Quadrini non ha mai fatto alcuna scommessa ed ha cercato anche di spiegarlo al misterioso interlocutore, il quale non si è perso d’animo e gli ha spiegato ‘Ti ha messo nei guai Marco Paoloni. Per quanto riguarda i rapporti con Paoloni, Quadrini ha dichiarato di conoscerlo “da circa 8 anni”. “Abbiamo militato insieme nel Teramo calcio e d’estate abbiamo la casa nella stessa località di vacanza in Sardegna. Dopo aver ricevuto le chiamate e gli sms di minacce lo chiamai. Tra le lacrime mi chiese scusa, mi spiegò che era disperato e che mi aveva messo in mezzo”.Quadrini non nasconde i problemi che questa storia gli sta creando. “Mi ha procurato un danno gravissimo perché – conclude – sono in scadenza di contratto e la società sta aspettando che si chiarisca questa storia”. Una scelta coraggiosa per il calciatore che, nonostante tutto, ha raccontato la sua verità sui fatti. Ma perché allora se la Figc sapeva tutto non è intervenuta per fermare il calcio scommesse? Perché lasciare che fosse la magistratura ordinaria a mettere in piedi lo scandalo, allargandolo a macchia d’olio a quasi tutte le squadre di serie A?

Intanto, l’interessamento per il caso è stato tale da far intervenire addirittura il Governo. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, terrà domaniuna riunione, primo passo per l’istituzione di una task force per combattere il fenomeno. Sull’argomento è intervenuto anche il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che ritiene “importante e attuabile l’idea del ministro Maroni di una task force che vigili sulla regolarità del campionato di calcio. Milioni di italiani vogliono un campionato serio, non offuscato dal sospetto continuo di combine”. La Russa si dice contrario alla possibilità di scommettere su singole partite, perché ciò aumenta il rischio di alterare in maniera illegale il risultato, e auspica “pene severissime per coloro che dovessero risultare colpevoli”. La Russa propone di “istituire non una responsabilità oggettiva, perché sarebbe troppo, ma una responsabilità per culpa in vigilando molto forte. Le società devono avere l’obbligo di vigilare”. L’inchiesta aperta dalla magistratura ha visto anche l’intervento del Procuratore Nazionale Antimafia, Piero Grasso che dalle pagine dell’Espresso definisce così questo calcio-scommesse: “Le inchieste condotte in molte procure distrettuali antimafia ci consentono di affermare che la criminalità organizzata sta acquisendo quote sostanziose del mercato del gioco, i cui introiti, anche quelli legali, sono in crescita. Questa sta diventato la nuova frontiera delle mafie”.

Dichiarazioni abbastanza forti che rimarcano l’indignazione di chi al calcio ha sempre dato un valore che va al di là degli introiti monetari. Ma d’altronde gli ingranaggi di una macchina in cui girano molti miliardi che passano per le mani di numerosi protagonisti qualche volta posso incepparsi e procurare qualche danno. Anche se in questo caso, almeno per qualche squadra, il danno è abbastanza grave.

C’è, però, chi ritiene che il calcio sia ancora pulito e, come il presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta, che lo tiene distinto dal fenomeno delle scommesse: “Il problema delle scommesse è esterno ed estraneo al calcio. Noi da questo meccanismo riceviamo solo danni. E’ necessaria una struttura di vigilanza sulle scommesse nel calcio. Noi – conclude – siamo oggetto di scommesse che non ci riguardano, da questo meccanismo arrivano solo danni”.

“Non saremmo qua se non avessimo avuto il sentore di qualcosa che non andava, di alcune irregolarità”. Lo ha detto il responsabile dell’ufficio legale del bookmaker austriaco Sky Sport 365, Francesco Baranca, dopo aver parlato con gli inquirenti. “Ma si tratta di valutazioni su dati e flussi di giocate su cui non c’è al momento nulla di preciso”.

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