Batterio killer, altre due vittime in Europa. Proteste in Italia

di Redazione

 ROMA. Si aggrava il bilancio dell’epidemia di E.coli in Europa. Il batterio killer ha fatto altre due vittime in Germania, portando così a 25 il numero totale dei decessi nel Vecchio Continente.

Le ultime due vittime, una donna di 74 e l’altra di 88 anni, presentavano i sintomi di una sindrome emolitica e uremica (Shu), gravi disturbi renali provocati dal batterio E.coli. La notizia dei due nuovi decessi arriva mentre si a Lussemburgo si sta per aprire un summit straordinario dei ministri dell’agricoltura della Ue. Dalla bozza della dichiarazione finale prende corpo l’ipotesi di aiuti per 150 milioni di euro all’agricoltura.

Negli ospedali tedeschi ormai è allarme rosso. Il numero dei pazienti ricoverati per accertamenti sull’infezione da batterio continua ad aumentare e le cliniche faticano a stare al passo con le richieste. “La Società Ospedaliera tedesca – scrive lo Spiegel – esige un sostegno finanziario consistente per poter far fronte all’emergenza, mentre le critiche rivolte al governo per la gestione della crisi sanitaria diventano sempre più feroci”.

CANADA. Nel frattempo un primo caso sospetto di infezione si registra in Canada. «L’Ontario ha un caso sospetto di E.coli legato all’epidemia in Europa», ha dichiarato in un comunicato Arlene King, responsabile sanitario della più popolosa fra le province canadesi. L’uomo, residente nella regione di Peel, ha viaggiato di recente in Germania dove ha consumato prodotti alimentari locali. Per analisi mediche definitive sono necessari ancora alcuni giorni, precisano i sanitari, ma i test preliminari “confermano la presenza di una tossina compatibile con l’epidemia europea”.

NON CONFERMATA PISTA GERMOGLI.Il Commissario europeo per la salute, John Dalli, davanti all’assemblea plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo ha ribadito che “al momento non è ancora confermato” che siano “i germogli di soia prodotti nella Germania del Nord” la fonte dell’epidemia di Eschrichia Coli. Nella circostanza si è scusato per aver parlato dei germogli di soia prodotti in Nordafrica. Il commissario ha ripetuto anche che “l’epidemia è circoscritta” ed ha insistito che “ogni divieto di consumo di frutta e verdura è sproporzionato”, compreso quello ancora in vigore in Germania.

PROTESTE IN ITALIA.E dopo gli agricoltori spagnoli, adesso scendono in piazza anche quelli italiani con manifestazioni da Milano a Latina. A Fondi, in particolare, davanti all’ingresso del più grande mercato ortofrutticolo italiano (Mof), sono stati distribuiti direttamente ai consumatori i prodotti ortofrutticoli invenduti a causa della psicosi che coinvolge 300mila imprese ortofrutticole nazionali che garantiscono proprio in questa stagione lavoro per 50 milioni di giornate. Per la Coldiretti sono stati già persi 100 milioni.

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