Batterio killer, Oms: “Variante mai vista”

di Redazione

 ROMA. L’Organizzazione mondiale della Sanità afferma che la variante di E.Coli trovata nei pazienti tedeschi contagiati “non è stata mai vista prima in un focolaio di infezione”.

Caduta l’ipotesi d’accusa iniziale, i cetrioli spagnoli, l’origine dell’epidemia è ancora incerta; secondo gli esperti tedeschi, l’epidemia potrebbe durare “mesi” e forse non si troverà mai “la causa”.Il ceppo di Escherichia Coli che si è scatenato ad Amburgo e che finora ha ucciso 18 persone, di cui 17 in Germania ed una in Svezia, rischia di provocare nuove tensioni commerciali in Europa. La Russia ha deciso di bloccare l’import di frutta e verdura dalla Ue. Spagna e Portogallo, accusate ingiustamente di essere la causa dell’epidemia, vogliono chiedere il rimborso per i danni subiti. Le persone contagiate in Europa al 31 maggio per l’Oms sono ufficialmente 1.614, ma secondo altre fonti sanitarie tedesche il totale sarebbe già a quota 2mila.

Esperti cinesi che hanno analizzato i geni del ceppo di Escherichia Coli tedesco affermano che il gruppo “è nuovo e altamente tossico”. “Questo è un ceppo unico che non è mai stato isolato prima da pazienti e presenta diverse caratteristiche che lo rendono più virulento e capace di produrre maggiori tossine” ha spiegato Hilde Kruse, esperta di sicurezza alimentare all’Oms.

Le sequenze genetiche preliminari mostrano che il ceppo è una forma mutante di due diversi batteri dell’E. coli, i cui geni letali spiegano perché l’epidemia scoppiata in Europa sia così estesa e pericolosa. Finora in Europa sono morte 18 persone (17 in Germania e una in Svezia) e oltre 2.000 si sono ammalate, comprese 470 che hanno sviluppato la rara sindrome emolitico-uremica, una particolare complicazione ai reni: oltre alla Germania e la Svezia sono state colpite Gran Bretagna, Olanda, Danimarca e Spagna.

Nelle ultime ore è stato accertato un caso in Repubblica Ceca e si stanno facendo accertamenti su altri nove pazienti sospetti. Tutti i contagiati erano rientrati da viaggi in Germania. “Si potrebbe pensare che l’epidemia generata dal batterio dell’E. coli provenga da una fonte animale” ha aggiunto Hilde Kruse. “Molti animali – ha spiegato Kruse – sono spesso ospiti di vari tipi di batteri dell’E. coli che producono tossine”.

FORSE PROVIENE DAL LETAME PER CONCIME. Sono diversi gli scienziati a sospettare che il batterio possa provenire da letame contaminato usato per fertilizzare i vegetali da cui è partita l’epidemia. In precedenza, i contagi dovuti al batterio hanno colpito soprattutto bambini e anziani, ma l’epidemia scoppiata in Europa ha interessato gli adulti in maniera sproporzionata, in particolar modo le donne.

SINTOMI E TERAPIA. I sintomi sono: diarrea, crampi addominali, malessere e debolezza che, di solito, scompaiono, in sette giorni; ma nei casi più gravi e, per fortuna rari, si verificano complicazioni renali e persino la morte. Finora l’unica misura efficiente contro la forma più grave è una rapida dialisi, che però non sempre porta al risultato sperato, soprattutto nelle persone più anziane. Per una qualche ragione non ancora chiarita, il batterio colpisce soprattutto le donne.

REGOLE DI IGIENE.Coloro che viaggiano in Germania, devono evitare di mangiare cetrioli, lattuga e pomodori; cuocere le verdure. Per tutti vale il consiglio di lavare accuratamente frutta e verdura prima di mangiarli; togliere la buccia della frutta o cucinare le verdure; lavarsi le mani regolarmente per evitare il contagio da persona-a-persona. leggi sul sito del Ministero della Sanità alcuni consigli

“IN ITALIA NESSUN RISCHIO”. “Gli allarmismi sono ingiustificati. In Italia non esiste alcun pericolo di contagio diretto”. Lo afferma il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, in un’intervista al quotidiano La Stampa. “Il ministero della Salute ha da subito attivato il sequestro di 1,5 tonnellate di vegetali, in particolare cetrioli, e tutti gli esami fatti sono negativi – ha aggiunto il sottosegretario – Il batterio che si è sviluppato in Germania in questo momento non è presente nel nostro Paese”. “Sono importanti le norme igieniche – ha sottolineato il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini, in un’intervista al quotidiano La Stampa. – lavare molto bene la frutta e la verdura, possibilmente sotto acqua calda, e se possibile pelarla. Fare bollire il latte: se anche ci fosse il batterio, mantenendo l’ebollizione per due minuti a 70 gradi verrebbe ucciso. Lavare bene le mani e gli strumenti da cucina. Cuocere separatamente carni e verdure. Io vivo di frutta e verdura: li lavo bene e mangio tutto. Stiamo attenti a non distruggere intere economie con falsi allarmismi”.

FRANCIA. Intanto, anche in Francia si diffonde l’allarme: i primi risultati dell’autopsia sull’uomo morto a Saint-Diè, nella Francia orientale, dopo aver mangiato un panino con insalata e pomodori, “non hanno per ora consentito di individuare la causa del decesso”. Lo ha riferito il sostituto procuratore di Epinal, Jean Richert, incaricato delle indagini preliminari sulla vicenda. “Per il momento – ha precisato – non abbiamo alcuna ragione di credere che si tratti del batterio killer che imperversa in Germania, ma non siamo nemmeno in grado di escluderlo”. L’unica cosa certa, ha sottolineato, è che la morte non è dovuta nè a cause traumatiche, come un infarto o un ictus, nè ad anomalie fisiche, e che non è stata procurata da terzi.

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