Calcio, scommesse e camorra: trema la Serie A

di Redazione

 ROMA. Mentre si attendono i nuovi interrogatori, dall’inchiesta sul calcioscommesse emergono nuovi dettagli. Nel mirino degli investigatori ci sarebbero altre tre partite di Serie A.

Cinque le squadre coinvolte: Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari. A indicare i club è stato il dentista Pirani, al centro del gruppo che gestiva il giro di match truccati e scommesse. Occhi puntati anche su alcune partite del Napoli della scorsa stagione.

Le tre gare di cui ha parlato Pirani finora non erano state sfiorate dall’inchiesta avviata dalla procura di Cremona e rappresentano una novità per gli inquirenti. Proprio per questo motivo gli investigatori vanno con i piedi di piombo e intendono verificare con cura le dichiarazioni del dentista.

Per parlare di partite truccate, infatti, servono prove e riscontri. Pirani ha raccontato di tre match “sicuri”. Tre partite su cui la cricca aveva investito molto e che sono finite come previsto. Ma Roma, Fiorentina, Genoa, Lecce e Cagliari non son le uniche squadre di serie A su cui verranno puntati gli occhi della squadra mobile di Cremona, diretta da Sergio Lo Presti. Nel mirino ci sono anche Siena e Bologna.

Di altre partite di serie A, anche se del campionato scorso, si sta occupando anche la procura di Napoli che sta svolgendo un’indagine sui collegamenti tra il calcio e la camorra.

CANNAVARO. Sono estranei all’inchiesta, ma anche i fratelli Cannavaro, Fabio e Paolo, sono finiti nel mirino del nucleo investigativo di Castello di Cisterna, impegnato in una vasta indagine sui bookmaker della camorra. Secondo quanto riferisce Il Giornale, le voci del capitano della nazionale campione del mondo e dell’attuale capitano del Napoli sono state intercettate durante due conversazioni con il loro procuratore, Enrico Fedele, la cui utenza è stata messa sotto controllo nell’ambito di un’inchiesta sul calcioscommesse gestito dal potente clan degli Scissionisti. Stando sempre al quotidiano Il Giornale, nel dossier dei militari ci sono anche tre partite del Napoli segnalate per eventuali illeciti sportivi.

BALOTELLI A SCAMPIA. “Non sapevo affatto chi fossero quelle persone, quel giorno a Napoli per strada c’era sempre molta gente intorno a me”. Questa la reazione stupita di Mario Balotelli dopo la pubblicazione di una informativa dei carabinieri secondo cui la mattina dell’8 giugno 2010 si trovava per le vie dal quartiere napoletano di Scampia in compagnia di due rappresentanti dei clan camorristici. Secondo il Corriere della Sera, che cita una informativa dei carabinieri, una fonte asseriva che Balotelli, a Napoli in occasione del premio Golden Gol (una rassegna che si svolge ogni anno al termine della stagione calcistica) aveva chiesto di visitare i famigerati luoghi dello spaccio di Scampia, e che per soddisfare la sua richiesta la “paranza” dei Puffi (e cioè il gruppo che controlla quella parte del quartiere dove le palazzine colorate vengono chiamate come i personaggi dei cartoni) gli abbia mostrato le modalità con cui si consuma lo spaccio quotidiano, e che successivamente sia stato ospitato in una dependance del rione per scattare foto ricordo”. Ad accompagnarlo, sempre secondo l’informativa, non due semplici “manovali” della camorra, ma due pezzi grossi: Biagio Esposito, degli scissionisti, e Salvatore Silvestri, dei Lo Russo.

L’OMBRA DELLA CAMORRA. Gli stessi clan che, – scrive ancora il Corriere – attraverso i loro affiliati, scommisero grosse cifre sulla sconfitta del Napoli durante l’intervallo di Napoli-Parma, giocata il 10 aprile del 2010 e finita effettivamente con il successo degli ospiti (2-3), che ribaltarono il risultato nei minuti finali. A quella partita uno dei Lo Russo (Antonio, figlio del boss Giuseppe) avrebbe assistito da bordo campo. Nel documento si sottolinea che “nel lotto G di Scampia” esiste una “struttura associativa capeggiata da Eduardo Fabbricino” che gestisce per conto del clan degli Scissionisti “un ampio traffico di stupefacenti” ma anche “il cosiddetto gioco clandestino”. Ed è indagando su questo contesto che i carabinieri scoprono il “coinvolgimento nel mondo delle scommesse clandestine, e quindi di partite truccate, di diverse squadre di calcio di serie semi professionistiche le quali, attraverso la complicità di alcuni calciatori e procuratori legali comunicavano al clan degli Scissionisti l’esito della partita (c.d. partite truccate) onde consentire ad alcuni elementi di spicco del clan di puntare ingenti somme di denaro”. Quali squadre? “Dalle intercettazioni – scrivono i militari – risultano coinvolte nel giro di partite truccate Modena, Ancona, Crotone, Salernitana, Real Marcianise e Andria”. Nei loro confronti, si aggiunge nell’informativa, sono emersi “oggettivi elementi di riscontro”.

ATALANTA E SIENA. Intanto,dopo l’Atalanta nei guai anche il Siena: “Ha pagato i giocatori del Sassuolo”, dice in un’intercettazione Massimo Erodiani, uno dei personaggi finito in carcere e considerato al centro dell’organizzazione. Il calciatore Quadrini del Sassuolo compare nelle intercettazioni come colui che chiederebbe 45mila euro per perdere l’incontro con la complicità “del portiere e del centrale”. Nella serata di domenica 5 è arrivata la replica del Siena: “In assenza di elementi nuovi, assistiamo con profondo sconcerto all’amplificazione di dichiarazioni già conosciute da cinque giorni e peraltro del tutto inattendibili. Rimaniamo fiduciosi che la magistratura consenta di cancellare ogni ombra e metta finalmente termine a questo infondato clamore mediatico sul Siena”.

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